La Cina supera la Francia e diventa il più grande consumatore di vino rosso al mondo

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SHANGHAI – Il consumo complessivo di vino rosso in Cina ha raggiunto 1.865 milioni di bottiglie all’anno, superando la Francia e ponendo il paese come il più grande consumatore di vino rosso a livello mondiale, secondo dati diffusi il 29 Febbraio. I numeri provengono da uno studio commissionato dall’associazione di categoria per il vino e alcolici Vinexpo, e realizzato dalla International Wine & Spirit Research, società di ricerca indipendente con sede a Londra.

Il consumo di vino rosso in Cina (compresa la Regione amministrativa speciale di Hong Kong) è cresciuto in cinque anni del 136 % (155 milioni di casse da nove litri), mentre il consumo in Francia è diminuito del 18 % (150 milioni di casse nello stesso periodo). Al terzo posto ma con trend in diminuzione, c’è il consumo in Italia, anche questo diminuito del 5,8 per cento nello stesso periodo con 141 milioni di casse.

L’aumento del consumo cinese può essere attribuito principalmente alla grande popolazione della Cina di 1,3 miliardi e la sua ricchezza in crescita, infatti il suo consumo pro-capite è ancora molto inferiore rispetto ai paesi europei a soli 1,5 litri (due bottiglie standard) per persona nel 2013. I francesi invece, hanno consumato più di una bottiglia pro-capite per settimana, registrando un consumo medio di 51,9 litri pro-capite.

Ad ogni modo, gli Stati Uniti restano il consumatore di vino più grande al mondo, con un consumo previsto di 385 milioni di casse entro il 2017. La Cina nel 2012 ha raggiunto solo il quinto posto nel consumo complessivo di vino, e si prevede che la classifica non incorrerà in cambiamenti nel breve periodo.

I cinesi dimostrano un forte orientamento per il vino rosso. Oltre ai suoi presunti benefici per la salute, come ad esempio ridurre il rischio di malattie cardiache e attacchi di cuore, c’è una ragione anche culturale che sostiene l’attuale preferenza del consumatore cinese.

“Il rosso è un colore molto positivo nella cultura cinese perché è sinonimo di ricchezza, potere e fortuna. Nel mondo degli affari questi tre valori sono fondamentali, quindi si può trovare spesso il vino rosso nei pranzi per gli accordi di partnership. Inoltre, il rosso è anche il colore della Cina”, ha spiegato Guillaume Déglise, CEO di Vinexpo.

Al contrario, il bianco in Cina è il colore che rappresenta il decesso. “Quindi non si vuole bere vino bianco, perché si dovrebbe?” chiede Déglise. Tuttavia, il consumo di vino bianco in Cina è in aumento, anche se a un ritmo più blando. I dati di Vinexpo hanno rivelato che i vini bianchi rappresentavano soltanto l’8% del consumo nel 2011, anche se questa cifra è destinata a crescere nei prossimi anni. Déglise ha anche evidenziato che il consumo di champagne probabilmente aumenterà mano a mano che il mercato diventerà maturo.

La maggioranza (80%) dei vini consumati in Cina sono anche di produzione nazionale, è quindi il consumo di vini locali che guida l’industria del vino, con la prospettiva che la Cina diventi il più grande produttore di vino al mondo entro cinque anni.

Una ulteriore buona notizia per gli importatori di vino: l’importazione è aumentata di sette volte negli ultimi sei anni e la quota di mercato è aumentata fino al 19 %. Quasi una su cinque bottiglie di vino consumato in Cina attualmente è importato.

Si prevede che il consumo mondiale di vino continui a crescere, con un incremento di quasi il 5 per cento fino al 2017. Il trend sarà guidato dal consumo in Asia, seguita dal consumo europeo mentre il consumo negli Stati Uniti è destinato a rimanere stabile, forse in leggero calo.

I risultati dello studio sono stati pubblicati in apertura della mostra Vinexpo Asia-Pacific, che si terrà a Hong Kong il 27-29 maggio. Oltre 18.000 buyer e importatori saranno presenti all’evento, che sarà caratterizzato da 1.300 espositori provenienti da 28 paesi.

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(Il numero è in lingua inglese)