Al via l’integrazione degli indici di Shanghai ed Hong Kong al via. L’opinione del Professor Terril Frantz.

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Shanghai-Stock-Exchange

Dopo mesi di annunci e commenti, l’unione tra i mercati azionari di Shanghai e Hong Kong si concretizza oggi Lunedì 17 Novembre 2014. Il nuovo schema punta al collegamento tra i due indici azionari di Hong Kong (HKSE) e Shanghai (SSE), che consentirà agli investitori di scambiare titoli su entrambi i mercati.

I flussi di scambio sono considerati e disciplinati in modo distinto. Per quelli c.d. “Southbound”, ovvero realizzati sullo SSE, agli investitori istituzionali ed individuali con un conto titoli di valore superiore a 500,000 RMB, è concessa la possibilità di scambiare titoli quotati sul HKSE avvalendosi di un agente intermediario. Viceversa, con riferimento ai flussi c.d. “Northbound”, ovvero realizzati sul HKSE, gli investitori di Hong Kong, ma anche quelli internazionali con conto titoli ad Hong Kong, potranno scambiare titoli quotati sullo SSE: in questo caso, contrariamente ai flussi Southbound, non ci sono limitazioni sulla tipologia degli investitori né sul controvalore che dà diritto ad effettuare gli scambi.

 

Liberalizzazione del RMB

Per entrambi i canali, la divisa di scambio sarà il RMB. Gli investitori Northbound utilizzeranno conti deposito offshore in RMB per gli scambi sullo SSE, mentre quelli Southbound, uniformandosi a tutti gli altri investitori internazionali, scambieranno in HK Dollars, ma la clearence verrà concessa in RMB. Nello specifico, questi ultimi dovranno convertire gli RMB in HK Dollars nel momento in cui entrano nel mercato, e riconvertirli in RMB quando abbandonano la propria posizione.

Tuttavia, non tutti i titoli saranno effettivamente scambiabili secondo questo nuovo schema. Gli investitori Northbound potranno acquistare solo “A-shares” quotate sugli indici SSE180 e SSE 380. Viceversa, sul HKSE, gli investitori scambieranno solo sugli indici Hang Seng Large Cap e Mid Cap. A questo proposito, una significativa novità consiste nel fatto che sarà possibile scambiare titoli di società quotate su entrambi i mercati, attraverso le A-shares e le H-shares collocate rispettivamente sullo SSE e sul HKSE. Le prime sono le azioni dei mercati cinesi, denominate in RMB, mentre le seconde sono le azioni, sempre denominate in RMB, di società cinesi quotate sul HKSE. Questa novità porta con sé un’interessante deriva, dal momento che da ora in poi, i titoli di una stessa società potranno essere scambiati a prezzi differenti su entrambi i mercati.

Limiti sulle quote

Al di là dei limiti qualitativi suesposti, che attengono alle tipologie di azioni scambiabili e ai soggetti legittimati allo scambio, il nuovo schema pilota del mercato azionario unico presenta limiti quantitativi sul valore di RMB che giornalmente può essere scambiato. Per i flussi Northbound, tale limite è di 13 miliardi di RMB al giorno, e 300 miliardi di RMB in aggregato. Al contrario, per i flussi Southbound, il limite è di 10.5 miliardi di RMB al giorno, e 250 miliardi di RMB in aggregato.

Al fine di una comprensione migliore dei nuovi sviluppi del mercato unico, China Briefing ha contattato Terril Frantz PhD, professore alla HSBC Business School dell’università di Pechino. Secondo l’esperto, ci sono due aspetti che meritano un’analisi approfondita. Il primo attiene alla possibilità di manovre di arbitraggio, dovute proprio alle eventuali differenze di prezzo sui due mercati di titoli legati alla stessa società. Tale aspetto dovrebbe comunque essere scongiurato dopo che il consolidamento del sistema sarà completato. Il secondo aspetto rilevante riguarda invece i limiti, sopra menzionati, sugli scambi giornalieri. Il Professor Frantz auspica che i regolatori implementino un sistema di monitoraggio in tempo reale, ma manifesta perplessità in merito alla dinamica che può sorgere quando il totale degli scambi è in procinto di raggiungere i limiti di giornata. Se vi è la possibilità che, raggiunta la soglia limite, gli scambi vengano bloccati, ciò potrebbe comportare, ad esempio, che un determinato titolo sia protagonista di un rialzo significativo in un lasso di tempo molto ridotto, proprio a ridosso del raggiungimento della soglia in prossimità della chiusura. Il Professore, per descrivere questa dinamica, porta l’esempio di una società tedesca, quotata sia in Germania che a New York, che redige e rende pubblico il bilancio in orario di chiusura del mercato tedesco. In un caso del genere, gli operatori di New York possono prendere posizione alla luce dei risultati pubblicati, mentre quelli tedeschi dovranno aspettare il giorno successivo. In virtù del fatto che sui due mercati asiatici i limiti posti sono diversi, una situazione analoga si potrebbe verificare, addirittura durante la stessa giornata di apertura.

L’impatto sugli investitori istituzionali esteri qualificati (Qualified Foreign Institutional Investors)

In precedenza, l’unica possibilità per gli investitori stranieri di scambiare A-shares era quella di farlo attraverso investitori istituzionali qualificati (QFII). Questa modalità ha rappresentato fin dal momento della sua implementazione, un tentativo di internazionalizzare il mercato ed in particolare il RMB. Con questo nuovo schema, un ridotto numero di istituzioni finanziarie straniere è autorizzato a scambiare azioni denominate in RMB nel mercato cinese, incluse A-shares sui mercati di Shanghai e Shenzhen, ma anche altri titoli obbligazioni e futures.

Gli stessi, possono poi collocare i propri prodotti finanziari, creati e sviluppati dopo gli investimenti allocati sul mercato cinese, secondo le regole del nuovo schema, essendo comunque sottoposti a limiti sulle possibili quote in capo ai singoli operatori. Di recente, queste quote limite hanno avuto un ruolo significativo con riferimento alla diplomazia cinese, basti pensare alla quota di 80 miliardi di RMB garantita agli investitori francesi dal presidente Xi Jingping durante il suo tour Europeo di quest’anno.

Secondo il Prof. Frantz, l’impatto del collegamento tra gli indici di Shanghai e Hong Kong, renderà il precedente sistema di monopolio in favore dei QFII sulle A-shares superato. Secondo l’esperto infatti, a beneficiare maggiormente del nuovo sistema saranno (i) gli investitori individuali, che d’ora in poi possono investire direttamente sullo SSE (con riferimento ai flussi Northbound) e (ii) gli investitori cinesi, che saranno in grado di investire legalmente sul mercato di Hong Kong (con riferimento ai flussi Southbound).

Buy-Sell

In generale comunque, non ci si aspetta che la nuova liberalizzazione abbia effetti ridondanti sul mercato: “I fondi speculativi e gli investitori individuali, che hanno la disponibilità e la potenza di fuoco per investire sui titoli oggetto del progetto di unione dei due mercati” – insiste il Prof. Frantz – “già da tempo avevano trovato vie alternative per portare a termine i propri investimenti, al di là del fatto che fossero autorizzati a farlo o meno”.

 

Innalzamento dei limiti di convertibilità in RMB per gli operatori di Hong Kong

In preparazione al lancio del progetto, la Hong Kong Monetary Authority (HKMA), ha annunciato l’abolizione delle restrizioni per i residenti di Hong Kong a convertire RMB in altre valute e viceversa, sempre a partire da oggi 17 Novembre. In precedenza infatti, i residenti di Hong Kong potevano cambiare solo fino a 20,000 RMB al giorno. Se dunque tale restrizione non fosse stata eliminata, gli investitori di Hong Kong non avrebbero potuto beneficiare in alcun modo del nuovo schema pilota.

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