Il nuovo regime delle licenze alimentari in Cina: semplificazione e vantaggi

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In base alle nuove regolamentazioni relative alle licenze di produzione alimentare (Food Production License) e alle licenze per operare nel settore alimentare (Food Business License) pubblicate dalla China Food and Drug Administration (CFDA) ed in vigore dal 1 ottobre 2015, i settori della ristorazione e della distribuzione di prodotti alimentari ricadranno sotto un’unica licenza.

Per intraprendere un investimento in Cina è necessario ottenere non solo la cosiddetta Business License, ma anche un’ulteriore licenza relativa al settore specifico in cui si intende operare. Prima dell’entrata in vigore di queste nuove regolamentazioni, le licenze alimentari erano suddivise in tre categorie: licenza di produzione alimentare (Food Production License), licenza di ristorazione (Catering License) e licenza di distribuzione di prodotti alimentari (Food Distribution License). In seguito alla riforma introdotta dalla CFDA l’anno scorso, la licenza di ristorazione e quella di distribuzione sono state unite in un’unica licenza, chiamata Food Business License, ossia licenza per operare nel settore alimentare. Questa riforma semplifica le procedure di accesso al mercato per gli operatori interessati.

Il dipartimento che si occupa della normativa sulla sicurezza alimentare del Market Supervisory Bureau ha dichiarato che sono già stati avviati corsi di aggiornamento per il personale interessato e che, dal prossimo mese, verrà rilasciata alle nuove imprese operanti nel settore alimentare la Food Business License, ossia questa nuova licenza “due in uno” relativa sia alle attività di ristorazione che a quelle di distribuzione di prodotti alimentari.

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Licenza per operare nel settore alimentare (Food Business License)

 Sebbene il regime delle licenze alimentari sia stato semplificato, le imprese devono prestare attenzione ai rigidi requisiti necessari per ottenere tali licenze. Sulla base delle nuove regolamentazioni relative alla Food Business License, le imprese operanti nel settore alimentare devono attenersi ai seguenti requisiti:

  • Personale addetto alla sicurezza alimentare e fornirgli una formazione adeguata;
  • Mantenere un rigido sistema a monitoraggio della sicurezza alimentare;
  • Avere strutture adeguate per la conservazione degli alimenti, situate a una distanza pari o superiore a 25 metri da fognature, centri per il trattamento dei rifiuti e servizi igienici, al fine di evitare la contaminazione;
  • Avere le necessarie attrezzature per disinfezione e disinfestazione, oltre a servizi igienici, adeguata illuminazione e ventilazione;
  • Tutte i macchinari e le attrezzature a diretto contatto con gli alimenti devono: possedere le relative certificazioni di qualità, essere inodore/non tossici/anti-assorbenti/anti-ruggine e sopportare ripetuti lavaggi e disinfezioni;
  • Le società che conducono le proprie attività online devono avere un luogo fisico dotato di un adeguato magazzino per la conservazione degli alimenti e sono tenute a fornire alle autorità i dati per consentire loro di effettuare le ispezioni necessarie.

Le nuove regolamentazioni sulle licenze alimentari elencano, inoltre, particolari requisiti richiesti alle società che si occupano di “alimenti speciali” (ad esempio, alimenti e latte in polvere per neonati, prodotti alimentari con particolari proprietà curative e alimenti salutari) e di cibi surgelati.

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Licenza di produzione alimentare (Food Production License)

La licenza di produzione alimentare non è stata inclusa nel processo di unificazione portato avanti dalla CFDA per le licenze di ristorazione e quelle di distribuzione di prodotti alimentari, ma ha subito anch’essa modifiche ed ampliamenti. Secondo le ultime regolamentazioni, sono state inserite nella Food Production License Management Guide nuove norme riguardanti la produzione di additivi alimentari. Inoltre, il 30 agosto 2015, la CFDA ha pubblicato un avviso relativo alle attività di produzione alimentare, in base al quale viene abolito l’uso del simbolo “QS” (Quality & Safety). I prodotti alimentari su cui è riportato tale simbolo sono commercializzabili fino al 1 ottobre 2018. Il simbolo “QS” verrà sostituito dalla dicitura “SC” (acronimo di “Sheng Chan 生产”, “produzione” in cinese) e da un codice numerico composto da 14 cifre, attraverso il quale i consumatori potranno verificare le informazioni relative al prodotto.

In dettaglio, la licenza di produzione viene richiesta in base alle categorie di prodotti che si intendono produrre ed è rilasciata sotto forma di licenza unica, sulla quale saranno indicate tutte le categorie di alimenti che l’operatore è autorizzato a produrre. Per quanto riguarda la prima cifra, il numero 1 indica “alimenti” e il numero 2 indica “additivi alimentari”. La seconda e la terza cifra riportano invece la categoria del prodotto alimentare in questione (ad esempio, 27 sta per “alimenti salutari” e 29 indica “latte in polvere per neonati”).

 

 

Opportunità per gli investitori stranieri

 A seguito dei gravi scandali alimentari e del crescente interesse dell’opinione pubblica per la difesa dell’ambiente, i consumatori cinesi preferiscono sempre di più l’acquisto di prodotti salutari, tracciabili ed organici. Secondo Euromonitor International, la vendita di prodotti biologici ha visto una crescita del 35 per cento rispetto al 2014. Il settore alimentare in Cina presenta, dunque, enormi potenzialità e, grazie alle nuove regolamentazioni, sarà ancora più agevole per gli operatori stranieri investire in tale settore.

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