Aspetti contabili del falso in bilancio in Cina

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FinancialreportA cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

Il fenomeno del falso in bilancio ha recentemente avuto grande risonanza in Cina a seguito delle indagini della Commissione per i Titoli e gli Scambi degli Stati Uniti (Securities and Exchange Commission, SEC) nei confronti del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba. Sebbene il falso in bilancio si configuri come una problematica globale, vi sono particolari rischi in Cina, dove le società locali vogliono accumulare capitali e consolidare il proprio potere di mercato a discapito dei competitors stranieri. In questo articolo, proponiamo un’analisi dettagliata degli aspetti chiave della frode contabile e degli emendamenti rilasciati dall’International Accounting Standards Board (IASB).

Pratiche comuni di falso in bilancio

Crediti verso clienti

Il metodo più utilizzato per aumentare i profitti nel corrente anno fiscale consiste nell’organizzare le operazioni di credito con soggetti collegati. Queste operazioni di credito non appaiono nel rendiconto dei flussi di cassa, ma generano falsi crediti verso clienti che sviano gli investitori nel processo decisionale. Dal momento dell’esecuzione dell’investimento, gli affiliati possono rendicontare gli acquisti nel successivo anno fiscale.Il settore dell’e-commerce sfrutta queste metodiche di vendita dal momento in cui gli investitori hanno difficoltà nel tener traccia di resi e ordini cancellati. La situazione peggiora quando i modelli di business sono più complicati, come nel caso di Alibaba che domina sia il B2C online cinese sia il C2C. Diventa quasi impossibile per il pubblico capire se l’aumento dei profitti corrisponda ad un effettivo trend positivo del settore o se i soggetti collegati di Alibaba siano coinvolti in atti di corruzione.

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Fondo Svalutazione Crediti

Un ulteriore tema è quello del fondo svalutazione crediti, che prevede la possibilità di non riscuotere i ricavi a causa di difficoltà finanziarie dei clienti, come nel caso di bancarotta o errati flussi di cassa. Nel redigere il bilancio d’esercizio, le aziende dovranno cancellare i crediti inesigibili utilizzando un coefficiente da esse determinato che riduca l’utile di fine anno. È questa la circostanza ricorrente nella quale alcuni operatori commerciali alterano i profitti. Registrando un fondo svalutazione crediti minore di quello reale, o utilizzando probabili crediti inesigibili di poco valore, gli investitori vengono così ingannati da falsi crediti, da una maggiore ed apparente redditività annua e da un aumento del prezzo delle azioni.

I manager solitamente determinano il coefficiente del fondo svalutazione crediti sulla base della durata media dei crediti; se la durata è eccessivamente lunga, è probabile che la società non riceva il credito insoluto in tempo. Alcune aziende private non calcolano correttamente tale durata, né tantomeno dichiarano i reali numeri o spiegano come il rapporto sia stato calcolato, mettendo in questo modo in dubbio la loro performance.

Immobilizzazioni

Altra pratica è quella per la quale le aziende sovrastimano il costo iniziale degli investimenti, quali le immobilizzazioni, per coprire trasferimenti privati di capitali o somme di denaro sottratte dalla vendita degli immobili. Le società potrebbero anche diminuire il valore di ammortamento per ridurre le spese annuali. Le immobilizzazioni richiedono precisione e diligenza al fine di poter identificare le possibili discrepanze.

Estinzione dei debiti

Il rapporto attuale e il coefficiente di liquidità sono usati per stimare l’abilità dell’azienda nell‘estinguere i debiti. Tuttavia, queste due misure non sempre mostrano se l’azienda possieda sufficienti liquidità per far fronte all’attività operativa. Nel manipolare i profitti, le società aumentano il prezzo delle azioni potendo così ricavare più denaro dalla vendita di esse; la somma ottenuta dimostra credibilità e può essere utilizzata per i debiti di lungo periodo, andando così a supportare l’attività operativa. Una volta che gli investitori sono nascosti dalle fonti di capitale in entrata, una fusione e acquisizione diventa una trappola dove il nuovo team di gestione è ora responsabile di estinguere i debiti assunti dalle società controllate.

In pratica, l’interesse personale è la ragione principale del falso in bilancio, e il denaro contante è il mezzo più accessibile agli individui per truccare i conti. Nelle grandi multinazionali, caratterizzate da struttura piramidale, i dipendenti devo affrontare spesso il dilemma tra perdere il posto di lavoro o perdere l’etica professionale. La pressione derivante dalla competizione tra vari dipartimenti regionali spesso porta i manager a fissare obbiettivi impossibili. Ulteriore effetto indesiderato è quello di una manipolazione dei rapporti personali con i fornitori locali e con i funzionari pubblici. Nelle piccole società, il controllo di gestione risulta inadeguato a causa della mancata supervisione governativa e di una separazione dei compiti non sufficientemente demarcata.

Modifiche del IASB al bilancio d’esercizio

Leasing operativi

A fronte delle forti perdite subite dagli investitori, l’IASB ha introdotto maggiori restrizioni sull’informativa finanziaria e ha fornito ulteriori chiarimenti sulle passività dell’aziende. Dal 2019, il valore attuale di tutti i canoni di locazione (esclusi i contratti di breve periodi o di irrisorio valore) verrà riconosciuto come passività e dovrà essere registrato nel bilancio d’esercizio. Cambiamenti sul controllo interno, come i documenti di manutenzione, la raccolta dei dati, il controllo dei contratti affinché rientrino nei parametri di leasing e il calcolo delle tasse, saranno previsti nell’imminente periodo.

Secondo l’IASB, attualmente, l’85 per cento delle passività per locazioni di tutto il mondo non risulta nei bilanci d’esercizio, a fronte del fatto che la registrazione non è obbligatoria per i vigenti principi contabili. Inoltre, gli investitori non sanno se le società abbiano stipulato contratti di locazione nel lungo periodo, i quali potrebbero trasformarsi in consistenti voci di debito durante periodi di crisi economica. Nel caso in cui “altre operazioni” dichiarate dalla società siano in realtà le sue principali, una grande quantità di passività può essere nascosta dai dirigenti, inclusi i contratti di locazione la cui registrazione nel bilancio non è obbligatoria, arrivando così a confondere gli investitori sul vero valore passivo della società. Inoltre, le società possono trasformare canoni di lungo periodo in contratti di breve termine e riuscire così ancora una volta a nascondere il vero valore del debito agli investitori.

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Passività derivanti da attività di finanziamento non liquide

Il rendiconto finanziario riassume i flussi di cassa avvenuti in un determinato periodo. Un afflusso di denaro o un utile di fine esercizio significano che il business è sostenibile. Tuttavia, le aziende continuano a tenere le passività derivanti da precedenti acquisti nascoste ai nuovi investitori, visto che solo le attività di finanziamento che coinvolgono denaro contante, come i prestiti, devono essere dichiarati seguendo i vigenti principi contabili.

Dal 2017, le società dovranno registrare le attività di finanziamento non liquide al fine di rilevare al meglio i movimenti nelle passività, inclusi guadagni o perdite derivanti dalle differenze nei tassi di cambio. Con la nuova politica monetaria che prevede una conversione più flessibile del RMB per le istituzioni non-finanziarie con sede nel continente, ci aspettiamo che le società con grandi riserve in valuta straniera saranno quindi avvantaggiate potendo capitalizzare sui tassi di cambio. I cambiamenti nei tassi di cambio possono essere minori, ma prevedono una tendenza della società ad aumentare la propria liquidità o ad emettere nuove obbligazioni sul mercato. Secondo l’IASB, gli emendamenti sono soggetti a cambiamenti in base alle diverse opinioni dei suoi membri internazionali. Reti d’impresa locali, una cultura aziendale complessa e le barriere l’linguistiche inoltre interferiscono con la capacità d’investimento dei soggetti stranieri. In particolare, come gli investitori stranieri traccino le perdite pregresse derivanti da precedenti fusioni e acquisizioni o joint ventures rimane senza risposta, e queste perdite potrebbero avere degli effetti di lungo termine sulla reputazione della società. In futuro, ci aspettiamo più riforme riguardanti la trasparenza dell’informazione finanziaria, senza però violare la segretezza richiesta, e ispezioni più accurate al fine di garantire equità e sicurezza agli investitori durante le loro decisioni.


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