I Benefici dei Distretti Industriali

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clusterA cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

 Mentre i salari sono in continua crescita e l’economia cinese guarda sempre piu’ ai servizi, i distretti industriali ricevono particolare attenzione e investimenti per garantire qualita’ ai settori manifatturieri. Potendo contare, ad esempio e tra le altre cose, su trasporti efficienti e meno costosi, i distretti industriali forniscono stabilità, concentrando nello stesso territorio aziende spesso appartenenti alla stessa filiera produttiva. Mentre la Cina cerca di consumare internamente di piu’, il suo settore manifatturiero affronta una competizione crescente da parte degli Stati membri ASEAN, come il Vietnam e l’Indonesia, che vantano manodopera a basso costo. Ciononostante, le province costiere cinesi offrono agli investitori infrastrutture all’avanguardia, di cui i Paesi ASEAN non dispongono ancora. Tra le ragioni per la sempreverde competitivita’ cinese nel manifatturiero non si possono ignorare elementi come la vicinanza geografica delle produzioni complementari e la presenza di società e istituzioni con la stessa mentalità.

 

Cos’è un distretto industriale

Un “distretto industriale” viene definito come un sistema di attività economiche simili in un territorio circoscritto, con l’obiettivo di una crescita collettiva. Questi distretti ambiscono a creare un ambiente dove la comunicazione è trasparente e a costruire un’ecosistema più efficiente per la progettazione, la produzione e la distribuzione.

Un distretto industriale efficace non si concentra sulla fase di sviluppo del prodotto, ma fa leva sulle risorse locali, sulle istituzioni e sui servizi complementari. Un distretto offre un network di attività economiche che è facilmente fruibile dai fornitori, dai compratori e dai centri di ricerca e sviluppo. Un valido esempio è dato dalla città di Shenzen, nota per i prodotti ad alta tecnologia, dove la crescita e la stabilità del sistema economico sono determinati dalla presenza di attività economiche simili e integrate tra di loro.

Shenzen

I distretti industriali sono storicamente localizzati in Paesi con produzioni manifatturiere avanzate, come insegna l’esperienza italiana. L’India e la Cina hanno riconosciuto l’importanza dei distretti e si sono impegnate nel loro sviluppo. La città della Cina in cui questi vantaggi sono più evidenti è senza dubbio Shenzen. Conosciuta come la “Silicon Valley cinese”, vanta oltre 4.700 società high-tech e 30.000 aziende attive nel campo della scienza e della tecnologia. Shenzen è divenuta un punto di riferimento per il design, per la produzione e per la distribuzione di prodotti ad alta tecnologia, grazie alla sua ampia base manifatturiera e al suo investimento in R&S che si attesta al 4,02 per cento del PIL della città (una percentuale non dissimile da quella della Corea del Sud).

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L’ascesa del settore manifatturiero in ASEAN

I costi crescenti del lavoro in Cina, così come le alternative disponibili nella regione ASEAN, hanno accresciuto i dubbi sulla supremazia cinese, storicamente incontrastata. Il rapido sviluppo del Paese ha comportato un aumento dei costi di produzione e ha diminuito la profittabilità delle società straniere operanti in Cina. I Paesi ASEAN stanno crescendo ad un tasso costante, offrendo agli investitori stranieri incentivi fiscali e bassi costi di produzione e di assemblaggio.

Come già anticipato, i Paesi del Sud-est asiatico affrontano ancor oggi notevoli difficoltà nell’attrarre investimenti diretti esteri e nello sviluppare una rete di infrastrutture locali: le capitali e le maggiori città portuali hanno infrastrutture adeguate e una forza lavoro qualificata, ma questi servizi sono ancora inadeguati nelle regioni rurali.

Il presidente indonesiamo Joko Widodo ha implementato politiche di incentivo fiscale per le società che investono in una delle nove Zone Economiche Speciali (ZES). Tuttavia, lo scopo di queste ZES e’ quello di spronare lo sviluppo delle aree rurali o sottosviluppate del Paese.

Cio’ esemplifica il fatto che i potenziali investitori nei mercati emergenti dell’Asia dovrebbero considerare attentamente tutte le implicazioni di un investimento.

 

Raggiungere la stabilità economica

Oggi il distretto industriale continua ad essere uno strumento efficace per una trasformazione economica. Il Science Publishing Group ha pubblicato un report redatto dall’International Journal of Business and Economics Research che analizza i benefici dei distretti industriali per le città cinesi, i cui affari vertono sulle risorse naturali. L’articolo spiega come i distretti industriali sviluppati con un’ottica strategica possano aiutare le città ad adottare un approccio proattivo per diventare più sostenibili. Raggruppando attività economiche che si trovano lungo la stessa supply-chain, si può creare un’economia locale sana e sostenibile.

Recentemente l’Erario ha iniziato a promuovere riforme fiscali volte a preservare le risorse naturali del Paese. Queste regolamentazioni avranno sicuramente un effetto positivo, anche se le città che dipendono economicamente dalle risorse naturali hanno già subito una drastica riduzione dell’offerta.

Questi casi hanno reso evidenti alle autorità locali i benefici della creazione di un eventuale distretto industriale.

A Fuxin, dove è presente un radicato distretto industriale nella lavorazione dell’agate, esso serve a controbilanciare l’attività estrattiva e il licenziamento di una porzione significativa della forza lavoro del Fuxin Mining Group. Questo distretto industriale è una delle forze motrici della città, perché occupa il 50 per cento del mercato e offre 30.000 posti di lavoro.

Realtà simii a quella di Fuxin sono il distretto industriale di Liaoyuan, dove si producono calze, quello di Benxi per la medicina tradizionale cinese e Baotou per il lantanio. Dato che queste città hanno esaurito le riserve di ferro e carbone, la creazione di un distretto industriale si è dimostrata un rimedio efficace per migliorare la situazione economica.

La Cina sfrutta le proprie risorse naturali ad un ritmo allarmante e per sopperire alla domanda interna è costretta a ricorrere all’importazione.

Un resoconto redatto dalla societa’ di consulenza Ernst & Young posiziona la Cina nei primi posti nell’estrazione mineraria e nell’acquisto di metalli nel 2014. L’importazione di risorse naturali dovrebbe costituire un segnale per le economie locali che è necessario considerare soluzioni economiche alternative. In questi casi, soprattutto nelle regioni interne che offrono costi contenuti, il distretto industriale si è già dimostrato un sostituto adeguato.

 

Cosa osserviamo

Mentre l’industria manifatturiera dei Paesi ASEAN costituisce una minaccia crescente per quella cinese, i distretti industriali possono offrire stabilità economica. Questo è particolarmente valido per le aree ricche di risorse, dove i costi del lavoro sono ancora minori rispetto alle regioni costiere.

Ci si aspetta che il prossimo cambiamento economico favorisca la produzione hi-tech, come già accade nella dinamica città di Shenzen.

La realizzazione di questa trasformazione porterebbe ad un cambiamento competitivo della Cina e le garantirebbe uno sviluppo continuo.

 


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