Tagli ai dazi d’importazione sui beni di consumo

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A cura dell’Italian desk di Dezan Shira & Associates China-grocery-store

 La Cina sta riducendo le tariffe d’importazione su circa 200 tipi di prodotti con lo scopo di supportare il consumo interno. Secondo quanto è stato annunciato dal Customs Tariff Commission del State Council, le nuove tariffe sono entrate in vigore dal 1 dicembre 2017.

Dopo le riduzioni, la tariffa media di un bene di consumo importato diminuirà dal 17,3% al 7,7%. Tra i cambiamenti, le tasse sul latte in polvere e sui pannolini, che sono i prodotti più richiesti in Cina, saranno ridotte rispettivamente dal 20% al 7,5% sui primi fino ad essere ridotte del tutto sui secondi.

Hannah Feng, Senior Manager del team di contabilità presso Dezan Shira & Associates, afferma che: “Le famiglie saranno molto più che felici riguardo questo cambiamento. Il latte in polvere e i pannolini sono tra i prodotti più cari che i cinesi preferiscono acquistare dall’estero”. Più in generale, ha notato che la riduzione delle tariffe può essere vista come “un segnale che mostra come i leader cinesi stiano andando sempre più a fondo nell’attuazione della riforma”.

La riduzione delle tariffe porterà molteplici benefici alle società straniere che hanno intenzione di vendere i loro prodotti in territorio cinese, dal momento che adesso saranno più competitivi se paragonati alle alternative locali.

Lo sviluppo, inoltre, indica un altro passo nella ristrutturazione della Cina da un’economia basata sull’industria manifatturiera e sull’esportazione ad un tipo di economia di servizi e di consumo.

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Prodotti con tariffe ridotte

Secondo quanto annunciato, la riduzione delle tariffe comprende 187 codici HS ad otto cifre, ed include cibo, assistenza sanitaria, prodotti famaceutici, prodotti di pulizia, elettrodomestici e altri beni di consumo per la casa. I cambiamenti significativi riguardano:

  • Latte in polvere ridotto dal 20% allo 0%;
  • Pannolini dal 7,5% allo 0%;
  • Alcuni prodotti cosmetici, come rossetti, ombretti e profumi, ridotti dal 10% al 5%;
  • Rasoi elettrici e spazzolini elettrici, dal 30% al 10%;
  • Macchina per il caffè e smart toilet dal 32% al 10%;
  • Acqua minerale ridotta dal 20% al 10%; e
  • Prodotti per l’igiene orale come dentifricio e collutorio ridotti dal 10% al 5%.

Stimolare il consumo locale

 L’annuncio è stato fatto subito dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è recato in visita in Cina .

Autorità straniere e investitori hanno manifestato il loro disappunto di frequente su quanto le tasse troppo alte sui prodotti stranieri abbiano rappresentato un ostacolo al commercio.

Tuttavia, la Cina ha pianificato quattro fasi di riduzione delle tasse sui beni di consumo dal 2015. Gli ultimi cambiamenti hanno il compito di aumentare la domanda di consumatori cinesi per i prodotti importati e di intensificare il mercato locale introducendo competitor stranieri. La riduzione delle tasse significa che i consumatori possono acquistare i beni importati a prezzi più bassi, cosa che aumenterà le importazioni corrispondenti, soprattutto quelle tramite l’e-commerce transfrontaliero.

Le autorità cinesi stanno favorendo il consumo locale come parte integrante di una più ampia strategia volta a ristrutturare l’economia da un modello di export e di produzione a basso costo. Le autorità si sono impegnate molto per raggiungere questo obiettivo: nonostante lo scorso anno il consumo sia aumentato in termini assoluti, la percentuale del PIL è diminuita e rimane tuttora meno della metà del totale.

Ciò nonostante, secondo Riccardo Benussi, Manager del team di Internationl Business Advisory presso Dezan Shira & Associates, c’è ancora una vasta richiesta di prodotti stranieri in Cina. Benussi ha dichiarato: “E’ un’altra conferma sul fatto che i prodotti locali siano ancora molto lontani nel raggiungere la qualità che i prodotti stranieri hanno in quei determinati settori”, ed inoltre “Le società straniere che devono ancora entrare nel mercato cinese dovrebbero nutrire forti speranze per l’epsortazione di prodotti come quelli per l’infanzia, per la salute e quelli tecnologici – e la lista non è ancora finita”.

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A causa dell’elevata tassazione su diversi prodotti stranieri, la maggior parte dei consumatori cinesi della classe medio-alta preferisce spesso andare all’estero combinando allo stesso tempo vacanze e shopping frenetico. Le alte tariffe hanno contribuito inoltre alla crescita del numero dei venditori del mercato grigio che vendono merci straniere a prezzi più bassi. Gli individui conosciuti come daigou viaggiano oltremare per acquistare prodotti stranieri, portarli in Cina senza pagare le tasse d’importazione e venderli a prezzi più competitivi rispetto ai negozi di marca.

Con la riduzione delle tariffe, il Governo cinese spera di incoraggiare un consumo maggiore all’interno dei confini nazionali, piuttosto che guardare i suoi cittadini spendere i loro soldi all’estero.

Inoltre il fiorente settore dell’e-commerce in Cina potrebbe essere uno dei maggiori beneficiari di questo sviluppo.

Benussi ha sottolineato inoltre che, “Con la crescita dell’e-commerce transfrontaliero, dell’ e-tailing (commercio al dettaglio con e-commerce incorporato) e dell’emergenza del “experience shopping”, i punti vendita principali dovranno trasformare più strategie basate sull’esperienza per sostituire la tradizionale vendita al dettaglio.”


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