Liquidazione societaria in Cina – domande frequenti

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Per mantenersi attive le società a capitale estero (FIEs) in Cina stanno affrontando gravi pressioni economiche dovute ad una scossa senza precedenti nella supply chain e nella domanda; problematiche a livello di risorse umane e sono ovviamente soggette a politiche restrittive da parte di casa madre. Secondo la conferma di una recente statistica dell’Ufficio informativo del Consiglio di Stato il Paese rimane una destinazione molto popolare per gli investimenti, ed il rapporto fra aziende nuove e aziende chiuse nel 2018 in Cina era di 3,69 a 1. Tendenze di questo genere possono rivelarsi difficili per chi gestisce l’azienda.  

 

Una serie di riforme normative ha semplificato l’avvio di un’attività commerciale: il governo ha integrato nello sportello unico l’ottenimento dei timbri e la politica “One Window, One Form” snellisce la registrazione riducendo la burocrazia. Pur in costanza di lungaggini tipicamente riscontrate in Cina, gli investitori oggi non devono più rapportarsi con una varieta’ di dipartimenti ed uffici, ma interfacciarsi con un’agenzia governativa centralizzata chiamata SAMR (State Administration for Market Regulation)

Manovrare le interruzioni della catena di fornitura e mitigare i rischi futuri

Più di recente il governo si è concentrato, attuando politiche preferenziali, sull’aumento della capacità produttiva nel settore manifatturiero a valore aggiunto. Queste politiche hanno incentivato manager stranieri a stabilirsi nel Paese per trarre vantaggio dal suo bacino di lavoro, dalle industrie, dalle reti logistiche e dall’accesso ad un vasto mercato.

Ci sono però diverse che potrebbero incoraggiare a diversificare lasciando interamente o parzialmente la Cina. Per iniziare l’iter nella direzione giusta è importante capire come chiudere legalmente un’attività, quanto tempo comporta e conoscerne le procedure.

Quali sono le ragioni più comuni per la chiusura di un’attività in Cina?

Le ragioni più comuni per le quali un’azienda può scegliere di concludere la propria attività sono comuni a quelle di impianti giuridici occidentali e riccorono solitamente con la dichiarazione di fallimento, con la scadenza dell’attività commerciale secondo quanto previsto e contenuti nello statuto della società, con la fusione e il successivo scioglimento o con la delocalizzazione.

Altri fattori sono l’impossibilità di competere con la concorrenza locale, oppure un rallentamento reale o percepito in settori specifici, un cambiamento nel comportamento dei consumatori, l’aumento dei costi per lo svolgimento delle attività commerciali, l’impatto  degli sviluppi politici come le recenti tensioni commerciali con gli USA, eventi imprevedibili come la pandemia da coronavirus, o modifiche regolamentari locali come le nuove normative a tutela dell’ambiente. Ad esempio, negli ultimi anni le aziende cinesi di produzione elettronica hanno dimostrato di essere leader di mercato, costringendo molte aziende straniere le cui prestazioni non avevano soddisfatto le aspettative del mercato ad uscire dallo stesso.

Valutare le sedi per la vostra strategia commerciale in Asia

Mentre in passato i governi locali si sono fatti concorrenza per ottenere maggiori investimenti esteri attraverso agevolazioni fiscali e sovvenzioni finanziarie, queste politiche sono diventate più selettive, in quanto gli incentivi si rivolgono a settori esclusivi, come la R&S e le industrie sostenibili, o a regioni specifiche in cui l’attività economica è minore. Inoltre, il tasso salariale in ascesa della Cina e i rimborsi delle assicurazioni sociali fanno sì che il paese non sia più la sola destinazione produttiva a basso costo di una volta, con ora diversi paesi del sud-est asiatico in competizione per prendere il suo posto. Infine, le aziende appartenenti a determinati settori hanno difficolta’ nel reclutamento di talenti.

Una combinazione di questi fattori può influire sul declino della redditività finanziaria di un’azienda  sulla sua presenza sul mercato e sulla su attrattività. Ciò può comportare difficoltà finanziarie, fallimento, riorganizzazione o fusione, trasferimento o cambiamento di strategia da parte della società madre all’estero. In queste situazioni le operazioni di chiusura dell’attività e l’uscita dal paese possono rappresentare i migliori interessi dell’organizzazione. A questo punto diventa fondamentale seguire le procedure legali stabilite dalla Cina per la chiusura e la liquidazione della società, per non dover affrontare sanzioni.

Come si liquida un’attività in Cina?

Prima di innescare il processo di liquidazione la Legge sulle Società prevede determinati requisiti. Ciò include l’organizzazione della liquidazione della società prima della cancellazione della sua registrazione, seguita dall’annuncio della cessazione della società. In generale, il processo richiede l’interazione con diverse agenzie governative, compresi i rispettivi uffici commerciali ed industriali, gli uffici di “regolamentazione del mercato,” i dipartimenti fiscali e le banche.

Quanto tempo richiede il processo?

Benché ogni caso sia unico, il processo può richiedere fino ad un anno o più e dipende dalla preparazione dell’imprenditore, dalle registrazioni di debiti e crediti, dal livello di compliance raggiunto e dal deposito delle informazioni ai vari dipartimenti governativi. Ad esempio, sono normalmente necessari da sei mesi ad un anno per chiudere un ufficio di rappresentanza (Representative Office – RO) e anche di più nel caso in cui vengano evidenziate irregolarità. Nel caso di una società a capitale interamente straniero (Wholly Foreign-Owned Entity – WFOE), occorrono normalmente dai 12 ai 14 mesi.

Perché non semplicemente abbandonare la società?

Quando un investitore estero decide di cessare attività in Cina a mezzo di una propria presenza, e non osserva le prescrizioni, i suoi rappresentanti ed il futuro della società in Cina potrebbero soffrire conseguenze molto serie. Fra queste sono comprese la responsabilità civile, o anche penale, a causa di credito dovuto, critcita’ intorno al permesso di soggiorno e di lavoro, la perdita di proprietà e di beni, o l’incapacità di effettuare investimenti futuri a causa di danni alla reputazione e alla situazione finanziaria. L’impresa può essere sanzionata dal fisco per un importo da 2.000 a 10.000 RMB (da 285 a 1.427 dollari USA) su base annuale. L’impresa non potrà inoltre registrarsi nuovamente a proprio nome per almeno tre anni ed il legale rappresentante puo’ essere inibito a qualsiasi carica aziendale per tre anni. Successivamente, l’impresa sarà sottoposta a controlli fiscali e operativi rigorosi ed inserita nella lista nera della SAMR a livello locale e nazionale.

Nel caso in cui non siano stati estinti debiti, il legale rappresentante della società non potrà lasciare il paese. Il credito personale del legale rappresentante sarà negativo per un periodo di sette anni. Se una società non ha presentato la dichiarazione dei redditi per un lungo periodo di tempo, attirerà l’attenzione dei funzionari delle imposte portando a richieste di informazioni e all’iscrizione sulle liste nere. Ciò potrebbe influire sulla futura capacità dell’impresa di avviare attività commerciali a causa di ostacoli nell’accesso alle reti di credito industriale e commerciale, come l’apertura di conti bancari, la garanzia di prestiti e l’acquisto o il leasing di proprietà.

Perché il processo di liquidazione è così oneroso?

Mentre la maggior parte delle riforme ha reso più facile la registrazione e l’avvio di nuove imprese, il processo di cancellazione rimane un processo lungo e frustrante. L’impresa deve rispettare tutti i suoi obblighi, il pagamento dei salari dei dipendenti e della previdenza sociale, e la compensazione di tutti i debiti fiscali in sospeso. Ciò richiede pianificazione, coordinamento e preparazione a livello operativo.

Di quale area di costituzione e ristrutturazione aziendale avete bisogno?

Esistono, comunque, segnali di possibile semplificazione. Il SAMR (State Administration for Market Regulation), il Ministero delle Risorse Umane e della Previdenza Sociale (MOHRSS – Ministry of Human Resources and Social Security)), Ministero del Commercio (MOFCOM – Ministry of Commerce), l’Amministrazione Generale delle Dogane della Cina (GACC – General Administration of Customs of China) e l’Amministrazione fiscale statale (SAT – State Administration for Tax) hanno recentemente pubblicato l’Avviso relativo alla Promozione della Semplificazione della Cancellazione delle Imprese (la Circular on Promoting the Cancellation of Enterprises – Guoshi Jianzhu [2019] No. 30), che cerca di semplificare il processo di cancellazione per imprese eleggibili.

La circolare No.30 ha tra i suoi obiettivi quello di migliorare lo scambio di informazioni e la collaborazione fra i vari dipartimenti governativi. Nello specifico, intende fornire, alle imprese più affidabili e rispettose delle leggi, servizi amministrativi più efficienti; rafforzare le restrizioni disciplinari nei confronti delle imprese che invece infrangono la legge o perdono credibilità.

Quali sono le procedure per liquidare un’impresa  in Cina?

Il SAT ha pubblicato l’Avviso di Ulteriore Ottimizzazione delle Procedure per la gestione della deregistrazione fiscale delle imprese (d’ora in avanti “Avviso”) per comprimere le difficoltà di liquidazione delle imprese. L’Avviso adotta misure di riduzione delle commissioni ripetute delle imprese e per il rilascio di certificati di sdoganamento fiscale in loco anche quando alcune imprese presentano documenti incompleti. In particolare, il nuovo sistema di impegno introdotto presuppone l’integrità dell’impresa, che può riflettersi in un bilancio positivo delle ispezioni, un elevato rating di credito d’imposta e nessuna tassa o multa dovuta. In tali condizioni non verranno influenzati i tempi di liquidazione delle imposte e sarà necessario solo l’impegno, da parte del rappresentante legale, di cancellazione della registrazione della società, oltre alla presentazione di tutte le informazioni relative alle imposte entro un periodo di tempo stabilito.

Le nuove riforme governative seguiranno tre direzioni.

  1. La semplificazione della cancellazione SAMR. Questo ha l’obiettivo di migliorare il sistema generale di liquidazione delle imprese.
  2. Semplificazione delle procedure fiscali, di sicurezza sociale, commerciali, doganali ed altre procedure di cancellazione, così come dei requisiti per la presentazione dei documenti.
  3. Creazione di piattaforme di servizi online per la cancellazione delle imprese e servizi online “one-stop” (o “sito web”) per facilitare questo compito.

Attraverso queste misure ci si aspetta che i tempi per la cancellazione delle imprese possano essere ridotti di almeno un terzo. Allo stesso tempo, il governo controllerà in modo rigoroso le aziende che si concedono del tempo per sanare i loro debiti. I nomi e le informazioni sulle imprese che hanno perso credibilità a causa della non conformità o al mancato pagamento dei debiti saranno pubblicati a cura delle rispettive agenzie governative.

Che cos’è la SAMR – l’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato?

Nel 2018, la Cina ha annunciato una ristrutturazione radicale delle sue istituzioni governative; in questo ambito l’Amministrazione Statale per l’Industria e il Commercio (SAIC) è stata integrata nell’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato (SAMR). Questa integrazione è stata effettuata per semplificare le procedure amministrative, fornire di applicazione coerenti e costi di conformità inferiori. In pratica, il SAMR e i suoi uffici locali potrebbero ancora essere indicati come AIC tra le società commerciali. Il SAMR regola un’ampia gamma di funzioni, tra cui il rilascio della registrazione delle imprese, la certificazione e l’accreditamento, la gestione dei diritti di proprietà intellettuale, la supervisione della sicurezza dei farmaci, l’ispezione della qualità, la concorrenza leale e il monitoraggio dei casi di corruzione commerciale. Nel caso in cui un’azienda stia formalmente chiudendo le attività nel paese, deve interfacciarsi direttamente con il SAMR durante la procedura.

Di seguito sono riportate alcune delle aree funzionali di regolamentazione del mercato.

  • Ufficio: Monitoraggio delle operazioni giornaliere dell’organizzazione e di tutte le attività da un punto di vista macro.
  • Divisione pianificazione globale: Ricerca, analisi e promozione della supervisione, gestione e riforma del mercato. Redazione di documenti chiave e compilazione statistiche di mercato.
  • Dipartimento delle Regolamentazioni, Ufficio di ispezione delle forze dell’ordine: Progetto di legge e regolamenti relativi alla supervisione del mercato e alla gestione. Supervisione delle forze dell’ordine. Promozione della sensibilizzazione del pubblico sul sistema giuridico. Esecuzione di controlli sul mercato.
  • Ufficio Registrazioni (per piccole e medie imprese): Implementazione di un sistema di registrazione elettronico unificato per le imprese e le entità economiche ed emissione delle licenze commerciali. L’ufficio aggiorna l’elenco delle piccole e medie imprese nel paese.
  • Dipartimento di gestione e Supervisione del Credito: Formulazione di misure sistemiche per la vigilanza e la gestione del credito. Attuazione del sistema nazionale di pubblicità delle informazioni sui crediti delle imprese. Pubblicazione delle “liste nere” relative a entità non conformi al mercato e gestione di sistemi di condivisione delle informazioni e delle informazioni pubbliche.
  • Ufficio Anti-Monopolio: Pattuizione di misure e linee guida e sorveglianza dell’applicazione della legge antimonopolio.
  • Ufficio per la Supervisione e il Controllo dei Prezzi e per la Lotta Contro la Concorrenza Sleale ed il Ricarico sui Prezzi. Investigazione sulla violazione dei prezzi e la concorrenza sleale. Limite rigoroso alla vendita diretta delle società, a venditori diretti e loro attività di vendita diretta e lotta agli schemi piramidali.

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