Ambasciata Italiana a Pechino, vertice trilaterale: The China-Europe business connection

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“Nessun tavolo può stare in piedi con due sole gambe: perché sia stabile, c’è bisogno che siano almeno tre”. Questa la metafora ripetuta a più riprese durante il forum che la scorsa settimana ha concluso il primo “China, Europe, US Trialogue” a Pechino. Il vertice trilaterale, organizzato da Aspen Institute Italia e Fondazione Italia Cina in collaborazione con la Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese, ha coinvolto politici, accademici e imprenditori dei tre continenti, che hanno discusso a porte chiuse questioni di geopolitica ed economia cruciali per gli interessi internazionali.

Il 4 dicembre, presso la sede dell’Ambasciata italiana a Pechino, il vertice si è aperto al pubblico con il forum “Doing Business in China: Comparative Experiences”, in cui gli oratori hanno trattato i temi del ruolo della Cina nell’economia globale e della business connection fra Europa e Cina. Per l’Italia sono intervenuti l’ambasciatore uscente Riccardo Sessa, il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, Alberto Quadrio Curzio, vice-presidente dell’Accademia dei Lincei, e Sergio Balbinot di Assicurazioni Generali.

Pur focalizzandosi sul tema dell’economia, che rimane la priorità di Pechino, il forum non ha lasciato da parte la questione del rapporto sino-europeo. “La Cina in Europa è ancora vissuta come una grande sconosciuta e una minaccia”, ha detto l’ambasciatore Sessa. “Questa percezione ha ripercussioni sullo sviluppo dei rapporti economico-commerciali, ed è dovuta ad una mancanza di fiducia. I rapporti economici strategici giocano un ruolo fondamentale nell’aumento della fiducia degli amici cinesi nei confronti dell’Europa”. Anche l’Italia ha il proprio posto in questa riflessione perché, come ha ricordato Cesare Romiti, “la Cina non dimentica le figure di Matteo Ricci e Marco Polo, e di come l’Italia sia stata tra i primi paesi a stabilire legami con Pechino”.