Glasnost a Pechino “Meno segreti, più trasparenza”

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5 settembre – Francesco Sisci su La Stampa analizza un editoriale apparso ieri sul “Quotidiano dei Giovani”, giornale vicino al presidente Hu Jintao. L’articolo invoca trasparenza nell’esercizio del potere in Cina, che l’editorialista de La Stampa paragona all’ormai tabù “glasnost” sovietica, richiesta a partire dal 1986 da Gorbaciov.

L’articolo non è un proclama, bensì elenca i vari passi compiuti dalla Cina sulla strada della trasparenza e del governo secondo la legge. Come esempi positivi sono citate le pagine web dei vari siti dei Ministeri, ed il sistema di portavoce che fa rispondere ciascun Ministero e 74 amministrazioni con il grado di Ministero alle richieste della stampa. “Il Quotidiano dei Giovani” chiede però che il governo venga esercitato attraverso la legge e quindi senza arbitri. Un modo per evitare arbitri e abusi sarebbe quello di rendere pubbliche le strutture del potere. Oltre ai servizi di sicurezza, in Cina molti altri dipartimenti tengono le proprie attività sotto copertura.

Secondo Sisci l’articolo apparso sul quotidiano cinese sarebbe un ulteriore, seppur prudente, passo verso la democratizzazione della vita politica del paese. Ed il fatto che sia apparso sul giornale di riferimento della base di potere da cui viene il presidente Hu Jintao, alla vigilia del 60° anniversario della Repubblica Popolare, lo rende un passo significativo.