La collaborazione tra Italia e Cina ha ottime prospettive nei campi economico e commerciale

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Discorso tenuto dall’Ambasciatore in Italia S.E. Ding Wei all’incontro conviviale organizzato dalla Fondazione Italia Cina alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano il 26 gennaio scorso a Roma presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa.

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(Roma, 26 gennaio 2011)

« Porgo i miei saluti a Sua Eccellenza il Presidente Giorgio Napolitano

A S.E. il Ministro degli Esteri Franco Frattini

A S.E. il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti

Al Presidente della Fondazione Italia Cina Ceare Romiti

Illustri ospiti

Signore e signori

            L’Italia e la Cina sono Paesi di grande cultura che vantano un’antica civiltà. Negli ultimi anni, le relazioni amichevoli tra i nostri due Paesi si sono rapidamente intensificate, arrecando ai nostri due popoli vantaggi tangibili. Il 2010 è stato un anno particolarmente significativo nei rapporti di amicizia tra Italia e Cina: abbiamo infatti celebrato il 40° anniversario dall’apertura delle nostre relazioni diplomatiche e abbiamo inaugurato nel mese di ottobre l’Anno della Cultura Cinese in Italia. La cooperazione e l’amicizia tra Italia e Cina stanno concretizzandosi via via in una nuova dimensione di grande sviluppo.

            Nel 2010 il Premier Wen Jiabao e il Signor He Guoqiang (membro Permanente del Politburo del PCC) hanno effettuato visite in Italia che hanno dato positivi risultati. Hanno incontrato il Presidente Napolitano, il Premier Berlusconi e altri leaders italiani e avuto con loro discussioni cordiali e amichevoli, caratterizzate da un ampio scambio di opinioni sulle relazioni tra Cina e Italia e tra Cina e Unione Europea. E’ stata raggiunta una sintonia d’intenti e si sono firmati importanti accordi in molti settori: politico, economico e culturale. Le due parti hanno convenuto sul fatto che le relazioni tra Italia e Cina debbano acquisire maggiore importanza nelle relazioni tra Unione Europea e Cina. Nella stessa occasione è stato inaugurato l’Anno della Cultura Cinese in Italia. Sempre nello scorso mese di ottobre il Presidente Napolitano ha visitato la Cina, incontrando il Presidente Hu Jintao, il Premier Wen Jiabao e altri leaders cinesi con i quali ha avuto un ampio scambio di opinioni. Il Presidente Napolitano ha lasciato una grande impressione nei leaders e nell’opinione pubblica cinesi per la sua profonda e diretta conoscenza dello sviluppo dell’Italia, per la sua conoscenza, comprensione e rispetto della situazione complessiva cinese, per la sua lungimiranza e saggezza nel campo delle relazioni tra Italia e Cina e tra Unione Europea e Cina. Questo importante scambio di visite ai massimi livelli è destinato a imprimere una nuova strategia ed un nuovo vigore allo sviluppo della cooperazione tra Italia e Cina. Il partenariato strategico tra Italia e Cina ha raggiunto un livello più alto così da permettere alla cooperazione politica, culturale ed economica tra i nostri due Paesi di entrare in una nuova fase.

Signor Presidente

Signore e Signori

            La posizione dell’Italia rispetto al commercio estero cinese sta aumentando sempre di più. Nel 2004, gli scambi commerciali bilaterali si attestavano su 15,7 miliardi di dollari, mentre i due governi manifestavano l’intenzione di incrementarli in sei anni sino a 40 miliardi di dollari. Nel 2010, il volume del commercio bilaterale ha raggiunto 45,1 miliardi di dollari, realizzando appieno gli obiettivi prefissati. L’Italia ha così superato la Francia diventando il quarto partner commerciale della Cina nell’Unione Europea dopo la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito. Dal 2005 al 2010 la crescita media annuale del commercio mondiale della Cina ha visto un incremento del 16%, con i Paesi dell’Unione Europea l’incremento è stato del 17%, mentre l’incremento con l’Italia si attesta sul 19,3%. Nel 2009, in piena crisi finanziaria internazionale, le esportazioni cinesi hanno subito una flessione del 17%, le esportazioni del Regno Unito verso la Cina una flessione del 17,77%, quelle della Francia del 16,79%, mentre le esportazioni dell’Italia verso la Cina sono calate solamente del 5,41%.

Signor Presidente

Signore e signori

            I risultati raggiunti dai nostri due Paesi costituiscono solo un primo passo. Nell’ottobre del 2010, i Primi Ministri dei nostri due Paesi hanno fissato il nuovo traguardo negli scambi commerciali per il 2015 a 80 miliardi di dollari. Questo obiettivo apre grandi spazi di azione per incrementare la cooperazione economica, il commercio e l’occupazione tra i nostri due Paesi. Per realizzare questi obiettivi, nei prossimi cinque anni, il commercio tra Italia e Cina deve registrare un aumento negli scambi del 16% annuale. Considerando la crescita degli scambi commerciali tra i nostri due Paesi negli ultimi cinque anni, potremo realizzare certamente gli obiettivi prefissati attraverso una stretta cooperazione e l’individuazione di nuovi percorsi comuni. La collaborazione tra Italia e Cina mantiene ottime prospettive nel campo economico e in quello commerciale.

            Per realizzare questi obiettivi, a tutto vantaggio delle imprese e dei cittadini dei nostri due Paesi, ritengo che sia necessario concentrarci e lavorare sui seguenti cinque punti:

            Primo: l’ampliamento degli ambiti di cooperazione, mettendo a punto nuove forme di collaborazione. Ci auguriamo di intraprendere con l’Italia un’attiva collaborazione in diversi settori: in quello delle energie rinnovabili, dei prodotti ad alta tecnologia, del bio-medicale, del risparmio energetico, della tutela ambientale. Dobbiamo incoraggiare le imprese dei nostri due Paesi a intraprendere un’ampia collaborazione nei segmenti produttivi della ricerca e dello sviluppo, del design, del branding, del marketing e dei servizi. Dobbiamo promuovere tra i nostri due Paesi una collaborazione economica e commerciale che dagli scambi tradizionali sappia procedere sino a quelli più incisivi e di fascia alta nella nuova industria, nei nuovi settori, nella collaborazione tecnologica, nella ricerca e nello sviluppo condivisi, nell’uso, nella tutela della proprietà intellettuale e in molti altri campi. In tutti questi settori l’Italia mantiene una riconosciuta superiorità ed una maggiore esperienza.

            Secondo: consistente rafforzamento degli investimenti bilaterali. La posizione geografica dell’Italia risulta vantaggiosa, così come l’elevato numero dei suoi porti. Le imprese cinesi desiderano sviluppare attivamente con le imprese italiane una cooperazione nel campo della logistica, nonchè partecipare ai settori italiani con maggior potenziale di sviluppo come quello delle fibre ottiche, quello del 3G, dell’ e-governance, degli interporti.

            Terzo: l’apertura di nuovi canali per rafforzare l’esportazione italiana verso la Cina. La produzione italiana nel mondo gode di un grande prestigio, ricevendo in Cina il favore di una larga parte di consumatori. Diamo il benvenuto alle imprese italiane che, in forme diverse, lavorano con le industrie cinesi, partecipano alle varie fiere regionali e che sempre più numerose entrano nel mercato cinese, promuovendo i loro prodotti di lusso e quelli più competitivi. Ci auguriamo che l’Italia possa incisivamente intervenire sull’Unione Europea affinchè allenti progressivamente i limiti all’esportazione di prodotti ad alta tecnologia verso la Cina. Ci auguriamo una sempre maggiore penetrazione del sistema economico italiano nel mercato cinese attraverso l’incremento dei prodotti ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto.

            Quarto: il rafforzamento della cooperazione tra le PMI. Le PMI sono un importante pilastro della cooperazione economica e commerciale tra Italia e Cina. Ci auguriamo di continuare a rafforzare con l’Italia il dialogo sulle politiche di sviluppo delle PMI, fornendo ad esse maggiori informazioni, creando per esse condizioni di maggiore convenienza, ricercando per esse maggiori opportunità. Ci auguriamo che le PMI dei nostri due Paesi valorizzino i propri punti di forza e le proprie peculiarità, espandendo senza sosta gli ambiti di collaborazione a partire dai settori tradizionali del tessile e dell’abbigliamento sino ai settori delle energie rinnovabili, dei macchinari, della cantieristica navale, delle attrezzature per le cure mediche, dei prodotti culturali e creativi.

            Quinto: il rafforzamento di una cooperazione diretta sul piano economico e commerciale a livello territoriale, implementando nuovi canali di collaborazione economica e commerciale tra regioni, province e città. Questo è il settore in cui la collaborazione economica e commerciale dei nostri due Paesi mantiene una grande potenzialità. Nei nove mesi trascorsi dal mio arrivo in Italia sono stato in quindici regioni, verificando da parte dei soggetti interessati un grande entusiasmo verso la collaborazione economica con la Cina. Assistiamo così tra le Marche, la Toscana ed altre regioni italiane ad una cooperazione a livello territoriale con Shanghai, Jiangsu, Hunan, Liaoning ed altre regioni cinesi. A Shanghai, a Changsha e in altre città cinesi assistiamo alla nascita di aree commerciali specializzate nella vendita di prodotti italiani, diventando in tal modo una vetrina permanente in territorio cinese per il “Made in Italy”.

Signor Presidente

Signore e signori

            Sono molto onorato di partecipare alla cena di questa sera. La Fondazione Italia Cina è un’organizzazione molto importante nei rapporti di amicizia tra Italia e Cina. Nel corso degli anni, la Fondazione Italia Cina ha profuso efficaciemente ogni sforzo per contribuire in ogni settore al dialogo e alla collaborazione tra i nostri due Paesi. Il signor Romiti è un amico sincero del popolo cinese. Nell’ottobre del 2010, durante la visita del premier Wen Jiabao in Italia, gli è stato assegnato il “Premio per l’Amicizia Italia-Cina”. Io credo che anche in futuro il Dottor Romiti e la Fondazione Italia Cina continueranno a dare sempre nuovi contributi alle relazioni tra i nostri due Paesi.

Grazie».