Pechino comunica le nuove politiche sul settore immobiliare

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Pechino, 25 febbraio – Le nuove politiche immobiliari emesse ieri hanno l’obiettivo di frenare la crescita dei prezzi degli immobili e la speculazione immobiliare nella capitale cinese.

Le “Implementing Opinions for Promoting the Steady and Healthy Development of the Real Estate Market in Beijing” (Implementing Opinions) limitano il pagamento iniziale del mutuo per la seconda casa ad un ammontare minimo del 40% del totale, e richiedono che la dimensione del singolo terreno dato in affitto a fini commerciali non superi i 20 ettari. Agli stranieri non è permesso l’acquisto di più di una proprietà a persona.  Questi dovranno inoltre essere in grado di dimostrare di aver lavorato o studiato almeno un anno nel paese per poter acquistare immobili a fini commerciali. Pechino richiede ora che gli immobiliaristi rivelino tutte le proprietà entro tre giorni. Dal 1° gennaio gli individui che rivendono le proprietà immobiliari acquisite da meno di cinque anni saranno passibili della relativa Business Tax per tutto l’ammontare della transazione.

Gli individui che rivendono immobili, non utilizzati come prima casa e  detenuti per più di 5 anni, oppure immobili utilizzati come prima casa e detenuti per meno di 5 anni, saranno passibili di Business Tax sulla differenza tra il prezzo di vendita e quello originario di acquisto.

I prezzi dei nuovi appartamenti nelle maggiori città cinesi sono cresciuti rapidamente ed in modo maggiore rispetto alle reali possibilità dei salari medi cinesi. Nel 2009 il prezzo medio degli immobili a Shanghai, Hangzhou e Shenzhen è stato di 20.000 RMB ( circa 2.143 Euro) a metro quadro.

Secondo Soufun.com, sito web specializzato nel campo immobiliare, 52 nuovi progetti immobiliari in costruzione, che a marzo saranno lanciati a Pechino, costeranno in media 22.000 RMB al metro quadro.