Regione #12: Esportazioni Piemontesi verso la Cina

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Questo articolo è estratto da un nostro progetto editoriale chiamato “Le esportazioni italiane verso la Cina: regione per regione” che sarà pubblicato per intero a dicembre. Il suo obiettivo è quello di scomporre i dati dell’export Italia Cina ma questa volta dividendolo per le nostre venti regioni italiane.

Il nostro intento editoriale di rielaborazione dei dati – principalmente ISTAT e quelli derivanti dalle nostre esperienze professionali – è, appunto, quello di stimolare le nostre PMI a notare quanto localmente viene già esportato verso la Cina e che ogni impresa, in base alle sue capacità e alle proprie strategie, possa sentirsi incoraggiata a percorrere utilizzando il supporto di professionisti come Dezan Shira & Associates in Asia e in Italia.

Piemonte – Introduzione

Il Piemonte è la regione più occidentale d’Italia, seconda per superficie e settima per popolazione. Il territorio regionale si estende tra le Alpi occidentali e le colline delle Langhe e del Monferrato, alternando una straordinaria varietà di paesaggi tra specchi d’acqua, risaie e pioppeti. Tra i tanti volti della Regione vi è Torino – ex capitale del Paese ma ancora capitale dell’automobile – con la sua storia e il suo patrimonio artistico, insieme a città artistiche quali Novara e Asti e centri storici minori tra cui Cherasco e Alba.

Il Piemonte ha vissuto una precoce industrializzazione rispetto al resto del Paese; il settore secondario vede oggi impiegata quasi la metà della popolazione regionale e le imprese piemontesi competono sul mercato internazionale grazie ad innovazione e avanguardia. Tra le molte industrie presenti risulta essere particolarmente sviluppata quella automobilistica, accompagnata dall’industria chimica, dell’abbigliamento e il tessile; forte è anche il settore alimentare: il Piemonte è la prima Regione italiana per la produzione di cioccolato. L’economia piemontese, nello specifico, ha vissuto una fase di modesta ripresa in seguito alla crisi del 2008, attenuatasi però ulteriormente nell’ultimo biennio a causa del rallentamento del settore automotive.

L’export regionale verso la Cina

Il Piemonte si conferma nel 2018 la quarta regione per esportazioni con una quota del 10.4% sul totale nazionale, preceduta da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, mentre Torino si ritrova seconda provincia esportatrice, anticipata da Milano e seguita di Vicenza, nonostante un calo del 12.5% rispetto l’anno precedente dovuto alla battuta d’arresto del settore dei mezzi di trasporto, in particolare del settore dell’autoveicolo. La Cina ricerca principalmente tecnologia e innovazione dalla Regione e i settori considerati strategici sono difatti quelli dell’automobilistico, dell’aerospaziale e delle bioscienze. Rimangono di notevole importanza anche il settore meccatronico, seguito da quello tessile. A tutto ciò si vanno ad aggiungere le industrie della moda e della gioielleria, del Cleantech, del design, industrie creative e dell’agroalimentare.

Nel 2018 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato a 48.2 miliardi di euro, registrando una sostanziale stabilità rispetto all’anno 2017; tuttavia, la performance è apparsa meno brillante rispetto a quella delle altre principali regioni esportatrici, con un aumento dell’export di solo +0,4% rispetto al 2017. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’export regionale verso i Paesi dell’Ue-28 ha sicuramente attratto una quota maggiore rispetto ai paesi Extra Ue-28 – ovvero rispettivamente 59,4% e 40,6%. Di questo 40,6%, la Cina rappresenta il terzo paese Extra Ue- 28 con la quale il Piemonte mantiene scambi commerciali.

Esportazioni per principali settori in Cina (dati in euro)
2017 2018 Quota 2018 Variazione %
Mezzi di trasporto 1.077.336.883 513.551.416 30.5% -52.3%
Macchinari ed apparecchi n.c.a. 545.638.944 496.220.485 29.5% -9.1%
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 58.103.303 57.731.416 3.4% -0.6%
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 177.684.320 206.232.486 12.3% 16.1%
Articoli in gomma e materie plastiche 56.457.572 67.211.103 4% 19%
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 46.536.475 37.899.187 2.3% -18.6%
Prodotti chimici e farmaceutici 107.843.731 122.793.918 7.3% 12.2%
Altri settori manifatturieri 35.085.143 35.496.242 2% 1.2%
Altri settori non manifatturieri 136.536.254 146.105.871 8.7% 7%
Totale 2.241.222.625 1.683.242.124 100% -24.9%

Il settore automobilistico

Il settore principale è sicuramente quello automobilistico. Il Piemonte e il capoluogo Torino, città natale della Fiat – ora FCA Group – rappresentano il cuore pulsante dell’industria automotive italiana e della tecnologia europea per l’auto e la mobilità. Il Piemonte è, infatti, la prima regione italiana per numero d’imprese attive nel comparto della componentistica automotive e rappresenta uno tra i maggiori cluster del settore a livello mondiale. La filiera produttiva regionale è completa e offre un know-how unico che parte dal concept fino alla sua consegna: in Piemonte troviamo il 36% delle imprese italiane di componentistica e il 55% delle imprese italiane di engineering e design. Tra i mercati di destinazione Extra Ue-28 troviamo la Cina al terzo posto.

Export settore automobilistico per principali destinazioni (dati in
Euro)
2017 2018 Quota 2018 Variazione %
Stati Uniti 1.582.048.803 1.675.998.845 34,6% 5,9%
Turchia 964.125.023 635.868.487 13.1% -34%
Cina 1.077.336.883 513.551.416 10.6% -52,3%
Messico 267.387.921 338.940.158 7% 26,8%
Altri paesi Extra Ue-28 2.136.487.659 1.678.482.105 34,7% -21,4%
Totale paesi Extra Ue-28 6.009.386.289 4.842.841.011 100% -19,4%

Con riferimenti ai rapporti commerciali tra il Piemonte e la Cina, è fondamentale citare l’azienda italiana che si è fatta un caposaldo di tale interazione. Oggi la Fiat (FCA) è l’ottavo gruppo automobilistico al mondo per numero di veicoli prodotti e ha una presenza ormai consolidata in quasi tutti i continenti. Presente in Cina sin dal 1986, attualmente attraverso la joint-venture GAC Fiat Automobiles Co. Ltd con la cinese GAC Group, dove ha investito 559 milioni di US$.

Nonostante sia stata registrata una flessione delle vendite rispetto all’anno precedente (-52,3%), effetto della guerra dei dazi USA e fine degli incentivi sulle vetture più piccole in Cina, la quota del settore automobilistico rappresenta comunque più di un terzo delle esportazioni complessive verso la Cina (30,5%). Oltre ciò, le vendite di auto elettriche in Cina nel 2018 sono invece aumentate del 62% – in linea con le loro politiche ambientali vigenti. È quindi possibile nutrire una grande speranza nell’elettrico e sfruttarne le opportunità.

Il settore meccatronico

Il Piemonte è storicamente la culla della tradizione manifatturiera italiana ed è attualmente un hub per la produzione di sistemi avanzati. La meccatronica italiana è cresciuta fino al 2017 con numeri e risultati da boom economico, frutto del Piano Industria 4.0 messo in campo negli ultimi anni. Nel 2018 purtroppo, l’andamento delle esportazioni del settore meccatronico ha subito un calo del 9,5%. Ciononostante, il settore rappresenta la seconda fetta più grande delle esportazioni verso la Cina, ovvero il 29,5% del complessivo regionale. Il Piemonte risulta inoltre tra le regioni che ha il più alto vantaggio comparato nell’export meccatronico, in altre parole la maggiore specializzazione dell’export in meccatronica. Il territorio ospita, infatti, circa 1.700 PMI e circa 80 imprese che vantano know-how unico e prodotti hi-tech.

Il settore agroalimentare

Non si può nominare il Piemonte senza citare la sua straordinaria tradizione enogastronomica, uno dei simboli dell’eccellenza italiana. Il Piemonte è caratterizzato da un’offerta unica che comprende un’ampia proposta di specialità: vini e alcolici, formaggi, salumi, riso, pasta, frutta, dolci, cioccolato e il tartufo bianco. In Piemonte si contano 17 vini DOCG, 42 vini DOC, 14 prodotti DOP, 9 prodotti IGP, 338 prodotti PAT e 35 Presidi Slow Food su un totale di 278 in Italia.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari del Made in Italy in Cina hanno raggiunto nel 2018 il valore di 420 milioni di euro, un valore più che triplicato negli ultimi dieci anni con l’apertura del gigante asiatico all’Occidente. La maggior parte delle esportazioni dell’agroalimentare avviene da parte dell’Italia Nord-occidentale e il Piemonte è una delle regioni, insieme alla Lombardia, a contribuire maggiormente, con una partecipazione del 14% sul totale nazionale.

Purtroppo, a frenare gli interscambi con la Cina sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali; ad esempio, per quanto riguarda la frutta fresca, l’Italia può esportare di fatto in Cina solo kiwi, di cui il Piemonte è forte produttore, e agrumi, reso possibile solo recentemente dall’integrazione all’accordo sull’export Italia – Cina cui ha lavorato il ministero dello Sviluppo Economico. L’agroalimentare italiano, in generale, presenta una gamma di prodotti che non ha eguali nel mondo e gli interscambi con un mercato come la Cina sono sicuramente da intensificare.

Relazione Piemonte – Cina, accordi e opportunità

L’apertura verso i mercati esteri e la conseguente internazionalizzazione delle imprese locali costituisce uno dei principali interessi del Piemonte: la Regione opera per sostenere questa crescita economica anche attraverso le strategie e gli strumenti collegati all’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, quale attraverso i progetti integrati di filiera, voucher per spese di promozione in occasione di fiere all’estero e supporto alle spese e agli investimenti mediante l’erogazione di credito a tasso agevolato. Al fine di promuovere l’export piemontese in Cina e rilanciare le aziende in crisi, nel novembre 2019 una delegazione proveniente dalla Provincia cinese del Liaoning, una delle più importanti regioni industriai della Cina, è stata ricevuta in Consiglio regionale con l’obiettivo di promuovere il territorio e favorire la conoscenza dei prodotti piemontesi in Asia. La Cina è un mercato appetibile per il Piemonte anche dal punto di vista turistico; nel 2018, infatti, la Camera di commercio di Torino in collaborazione con l’ANGI – Associazione Nuova Generazione Italo-cinese – ha organizzato giornate formative per rafforzarne i rapporti. In ultima analisi, la volontà da parte di Italia e Cina al rafforzamento degli interscambi e degli investimenti è stata ulteriormente consolidata dalla siglatura del Memorandum of Understanding (MoU) Italia – Cina, tale memorandum si auspica porterà a un incremento dei flussi commerciali e nuove opportunità per la Regione.