Tendenze demografiche della Cina per provincia e città: analisi per gli investitori
Le tendenze demografiche della Cina nel 2024 rivelano un quadro complesso di declino della popolazione, invecchiamento e divergenze regionali. Gli investitori possono trarre preziose informazioni strategiche analizzando i cambiamenti demografici a livello provinciale e urbano. Questo articolo evidenzia le aree in cui stanno emergendo nuove opportunità in base alle dinamiche della forza lavoro, migrazioni interne e profili dei consumatori.
Il panorama demografico della Cina nel 2024 continua ad evolversi, segnato da un terzo anno consecutivo di calo della popolazione e da un invecchiamento sempre più rapido. Sebbene il tasso di natalità nazionale abbia registrato un lieve rimbalzo, permangono sfide strutturali profondamente radicate, che sollevano preoccupazioni a lungo termine riguardo all’offerta di lavoro, ai sistemi sanitari e alla crescita economica sostenibile.
A livello provinciale e urbano, i modelli demografici divergono in modo significativo, offrendo agli investitori una visione più sfumata delle traiettorie di sviluppo regionale. Queste variazioni aiutano a individuare dove cresce la domanda, dove si concentrano i talenti e dove emergono nuovi potenziali di mercato.
Oltre ai dati generali sulla popolazione, indicatori demografici più approfonditi, come la struttura per età, il livello di istruzione e i flussi migratori, forniscono spunti pratici per le aziende. Queste metriche guidano le decisioni strategiche in materia di pianificazione della forza lavoro, targeting dei consumatori e identificazione delle opportunità settoriali.
Questo articolo offre un’analisi completa dei cambiamenti demografici della Cina per provincia e principali città, con un focus sui dati del 2024 e sulle tendenze più rilevanti nelle grandi metropoli. Il rapporto analizza il motivo per cui la comprensione di queste dinamiche regionali è essenziale per gli investitori che cercano di orientarsi nel panorama economico in continua evoluzione del Paese.
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Panorama demografico della Cina
Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica (NBS), la popolazione totale della Cina alla fine del 2024 si attestava a circa 1,408 miliardi di persone, registrando un calo di 1,39 milioni rispetto all’anno precedente. Nel 2024 le nascite hanno registrato una lieve crescita – con 9,54 milioni di bambini nati, ossia 520.000 in più rispetto al 2023 – portando il tasso di natalità grezzo nazionale al 6,77 per mille persone (dal 6,39 del 2023).
Ripartizione demografica delle 31 province continentali della Cina, 2024
Anche la popolazione cinese sta invecchiando rapidamente, con circa il 22% dei Cinesi (pari a 310 milioni di persone) di età pari o superiore a 60 anni nel 2024, rispetto ai 296 milioni (21%) del 2023. Questo progressivo invecchiamento della società, unito alla riduzione del numero di donne in età fertile, fa sì che molti esperti prevedano un ulteriore calo demografico nei prossimi anni. Tale tendenza rappresenta una sfida significativa per la crescita economica del Paese e comporta una maggiore pressione sui sistemi sanitari e pensionistici.
Ripartizione 2024 dell’età della popolazione per provincia
Nel 2024, nonostante il calo della popolazione, l’urbanizzazione ha tuttavia subito un’accelerazione. Il numero di persone che vivono nelle città è aumentato di 10,83 milioni (a 943,3 milioni), mentre la popolazione rurale è diminuita di una quantità simile. Alla fine del 2024 il tasso di urbanizzazione della Cina aveva raggiunto il 67% riflettendo la continua migrazione di persone dalle aree rurali e interne verso le città, una tendenza che sta concentrando la popolazione e l’attività economica nei principali centri urbani.
L’aumento della popolazione nel 2024 è stato in gran parte localizzato nelle province e nelle aree urbane economicamente più vivaci, mentre le aree meno sviluppate o economicamente stagnanti hanno registrato un calo. La crescita della popolazione cinese non dipenderà solo dalla crescita naturale, ma anche dalla migrazione della popolazione, che riflette la capacità delle città di attrarre persone, e dall’ambiente di sviluppo regionale. Le sezioni seguenti analizzano in dettaglio queste dinamiche a livello provinciale e cittadino, evidenziando le dimensioni della popolazione, i tassi di natalità e i flussi migratori e di talenti nelle regioni della Cina.
Tendenze della popolazione a livello provinciale
Nel 2024 le province cinesi hanno registrato un’ampia variazione degli andamenti demografici. Secondo i dati diffusi dalla NBS, otto delle 31 regioni a livello provinciale del Paese sono riuscite a far crescere la loro popolazione residente permanente. In tre regioni, la popolazione è rimasta sostanzialmente stabile e 20 regioni hanno visto un calo demografico.
Variazioni demografiche 2024 a livello provinciale
Province con crescita demografica
Le otto province che hanno registrato un aumento della popolazione nel 2024 evidenziano tre diversi modelli di crescita demografica.
Flussi migratori: Guangdong e Zhejiang
Il Guangdong è la provincia più popolosa della Cina, con 740.000 persone in più nel 2024, per un totale di 127,8 milioni di residenti. Questo è stato l’aumento più consistente a livello nazionale e ha esteso a 18 anni il primato di Guangdong come provincia più popolosa della Cina. Una parte sostanziale della crescita del Guangdong deriva dalla migrazione verso le città in forte espansione del Delta del Fiume delle Perle come Shenzhen e Guangzhou, insieme a un tasso di natalità relativamente alto. Nel 2024 il Guangdong ha registrato 1,13 milioni di neonati, 100.000 in più rispetto all’anno precedente, ed è l’unica provincia con oltre 1 milione di nascite per il 7° anno consecutivo. Il suo tasso di natalità dell’8,89 per mille è tra i più alti della Cina per una grande provincia, anche grazie alla cultura familiare tradizionale in aree come Chaoshan che incoraggiano le famiglie più numerose.
Anche la Provincia di Zhejiang ha registrato un forte afflusso di migranti, con una popolazione in aumento di 430.000 unità ai 66,7 milioni nel 2024. L’intero aumento dello Zhejiang è stato in gran parte dovuto alla migrazione, poiché l’anno scorso, nella provincia, i decessi hanno leggermente superato le nascite. Le ricche città dello Zhejiang, come Hangzhou e Ningbo, sono calamite di talenti che hanno rappresentato oltre il 60% della crescita provinciale.
Anche lo Xinjiang, nell’estremo ovest della Cina, si uniforma a questo modello, anche se in passato era una regione da cui molti abitanti emigravano verso altre aree del Paese. Lo sviluppo dello Xinjiang nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI) e i crescenti hub commerciali hanno iniziato ad attrarre persone e investimenti, contribuendo, nel 2024, ad un considerevole aumento della popolazione.
Migrazione di ritorno: Anhui, Fujian e Shaanxi
Queste province hanno storicamente registrato forti flussi migratori, ma ora stanno assistendo ad un rimbalzo della popolazione man mano che le loro economie migliorano. Queste regioni hanno accelerato l’industrializzazione e la creazione di posti di lavoro, incentivando i residenti a rimanere.
L’Anhui, una provincia della Cina centrale, si è integrata nell’economia del delta del fiume Yangtze stabilendovi nuovi settori, come veicoli elettrici ed elettronica, che l’hanno aiutata ad attrarre, nel 2024, un afflusso netto di 157.000 persone da altre province. Si tratta in gran parte di migrazione di ritorno, poiché le persone tornano a casa man mano che le opportunità locali crescono. Tuttavia, poiché queste province hanno ancora tassi di natalità relativamente bassi e popolazione che invecchia, la loro crescita complessiva rimane modesta.
Nel 2024, la popolazione del Fujian è cresciuta di circa 100.000 unità, mentre l’Anhui e lo Shaanxi sono aumentati di meno di 20.000 persone. Sebbene la crescita sembri piatta, segna comunque un’inversione di tendenza poiché un decennio fa queste aree stavano perdendo popolazione. Secondo un’analisi, l’accelerazione della crescita economica e dello sviluppo urbano hanno frenato i flussi in uscita e persino spinto alcuni residenti a tornare, rafforzando i dati sulla popolazione. Pertanto, è ragionevole prevedere che queste province vedranno, insieme alla crescita della popolazione, una tendenza allo sviluppo economico.
Crescita naturale nelle regioni meno sviluppate: Xizang (Tibet) e Hainan
Il terzo modello di crescita si osserva in queste province, dove i tassi di natalità rimangono più alti dei tassi di mortalità, anche se il saldo migratorio è negativo. Ad esempio, il remoto Tibet ha storicamente un alto tasso di fertilità in cui si concentrano molti residenti giovani e rurali, il che, fino a poco tempo fa, ha mantenuto la sua popolazione in crescita. Tuttavia, i modelli migratori possono compensare la crescita naturale; la popolazione del Tibet è in realtà leggermente diminuita nel 2022 nonostante un elevato aumento naturale, dovuto alle persone che si sono trasferite alla ricerca di migliori opportunità.
Hainan, una provincia insulare che si sta posizionando come porto di libero scambio e popolare destinazione turistica e di pensionamento, potrebbe attrarre sia migranti in età lavorativa che anziani. Sebbene i tassi di crescita naturale rimangano bassi, l’attrazione sta guadagnando un piccolo numero di migranti interni con la conseguente crescita della popolazione. Gli investitori possono valutare l’ulteriore sviluppo dell’assistenza sanitaria, dell’assistenza agli anziani e dei servizi finanziari rivolti ad anziani e turisti.
Province con popolazione stabile o in declino
Al di là di quanto sopra, nel 2024 la maggior parte delle province cinesi ha asssitito ad una variazione demografica piatta o negativa. Queste province possono essere raggruppate in tre distinte categorie regionali, ognuna con le proprie caratteristiche:
La contrazione della popolazione nel nord-est della Cina
Le tre province nordorientali, Liaoning, Jilin e Heilongjiang, sono alle prese con decenni di declino industriale ed esodo giovanile. Ora hanno alcuni dei tassi di fertilità più bassi della Cina, oltre alle comunità che invecchiano rapidamente. I tassi di natalità di queste province sono stimati intorno al quattro per mille o meno. Nel frattempo, i decessi nel nord-est sono alti, producendo un cambiamento naturale della popolazione profondamente negativo. In combinazione con le persone che partono per lavoro nel sud, la popolazione del nord-est sta crollando. Nell’ultimo decennio, Liaoning, Jilin e Heilongjiang hanno perso insieme più di 12 milioni di residenti.
Province centrali e occidentali con emigrazione
Nel 2024 le grandi province interne come Henan, Hunan, Sichuan e Hubei hanno continuato a perdere popolazione. L’Henan, storicamente la terza provincia più popolosa della Cina, ha avuto nell’anno 762.000 nascite, con un tasso di natalità del 7,78 per mille. Tuttavia, l’Henan presenta una popolazione anziana numerosa, con molti anziani rimasti nelle aree rurali, e un’elevata emigrazione di giovani verso le regioni costiere; di conseguenza, i decessi e le partenze probabilmente hanno superato il numero delle nascite.
Allo stesso modo, Hunan, Jiangxi e Guangxi, province centrali e meridionali, hanno una fertilità moderata ma con una tendenza alla migrazione verso province più ricche, che contribuisce ad una popolazione costante o in diminuzione. Anche il Sichuan, la quinta provincia più popolosa della Cina, negli ultimi anni ha registrato un calo della popolazione e, nonostante la crescita della sua capitale, Chengdu, probabilmente ha registrato un altro leggero calo nel 2024 a causa del basso numero di nascite e della migrazione verso altre città.
Province costiere ad alto reddito
Lo Shandong, la seconda provincia più popolosa della Cina, con circa 101 milioni di persone, nel 2024 ha visto il suo tasso di natalità scendere bruscamente al 6,42 per mille: ben al di sotto del livello di sostituzione. Lo Shandong ha registrato 649.000 nascite e una tendenza migratoria relativamente inferiore rispetto alle province interne. Tuttavia, con un’enorme popolazione anziana, potrebbe aver registrato più morti che nascite, con un probabile calo o stagnazione della popolazione.
La Provincia di Jiangsu, che nel 2024 contava circa 85 milioni di abitanti, mostra una situazione demografica complessivamente stabile. Tuttavia, l’estrema bassa natalità e l’emigrazione di parte della forza lavoro verso le vicine Shanghai e Zhejiang lasciano intravedere che questa stabilità possa in realtà preludere a un futuro declino.
Infine, ma non meno importante, Shanghai e Pechino, le due maggiori megalopoli della Cina, hanno registrato una crescita trascurabile o un leggero calo della popolazione residente dal 2022. Benché i guadagni migratori rimangano elevati e le opportunità di lavoro siano attraenti — continuando a rappresentare un importante fattore di attrazione per la migrazione in entrata — il tasso di natalità naturale è basso e viene facilmente compensato dall’elevato afflusso migratorio. Tuttavia, qualsiasi beneficio derivante dalla migrazione è annullato dai tassi di natalità molto bassi e, nel caso di Shanghai, anche dallo spostamento di residenti verso altre aree. Queste due città verranno analizzate più nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
Dinamiche demografiche delle principali città
Pechino
Nel quadro del più ampio declino demografico della Cina, la capitale della nazione è riuscita a mantenere la sua popolazione sostanzialmente costante. Alla fine del 2023, la popolazione residente a Pechino era di circa 21,858 milioni, con un aumento di sole 15.000 unità rispetto all’anno precedente. Questa crescita trascurabile riflette una politica deliberata; negli ultimi anni Pechino ha imposto severi controlli demografici per limitarne le dimensioni. In effetti, i dati del 2024 evidenziano che la “stabilità” della sua popolazione è degna di nota rispetto a molte regioni che, invece, perdono popolazione. Anche l’alto costo della vita e i limiti dell’hukou (registrazione delle famiglie) rallentano naturalmente la crescita della megalopoli.
Nonostante ciò, la composizione demografica di Pechino sta cambiando. La capitale, con un tasso di urbanizzazione dell’88% ed una delle popolazioni più istruite del Paese -con il 56,6% dei residenti di età pari o superiore a 15 anni in possesso di un titolo di laurea o superiore – rimane una calamita per i migliori talenti del mondo accademico, della tecnologia e della pubblica amministrazione.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dal basso tasso di natalità e dall’invecchiamento della popolazione. Pechino si trova di fronte alla “doppia sfida” del calo delle nascite e di un numero crescente di anziani. A Pechino, i bambini sotto i 14 anni ora costituiscono solo il 12% della popolazione, mentre gli anziani con oltre 60 anni di età rappresentano il 22,6%. L’indice di dipendenza della città è salito vertiginosamente dal 20,9% nel 2010 al 38,7% nel 2023, indicando oneri pensionistici e sanitari molto più pesanti per i lavoratori.
Per gli investitori, la forza lavoro di Pechino si distingue per l’elevato livello di qualificazione, consolidando ulteriormente il ruolo della città come principale polo di innovazione. Nel 2022, Pechino contava oltre 546.000 addetti alla ricerca e sviluppo (R&S), con una densità di personale dedicato a ricerca e sviluppo di gran lunga superiore rispetto alla media nazionale. La città ha contribuito in modo sproporzionato alla produzione tecnologica della Cina, al secondo posto per brevetti pro capite. Tuttavia, la crescita del mercato a Pechino potrebbe essere limitata dalla lenta crescita della popolazione e dalla tendenza all’invecchiamento. I settori che si rivolgono ai giovani, in particolare i prodotti per l’istruzione di fascia alta e le scuole di assistenza, la sanità, le biotecnologie e i servizi per gli anziani, registrano un aumento della domanda. Il governo locale è consapevole di questi problemi, poiché un recente rapporto sulla popolazione di Pechino ha sottolineato la necessità di “attrarre e trattenere i talenti” per sostenere la competitività della città, anche attraverso ecosistemi di innovazione, una migliore istruzione e politiche più favorevoli alla famiglia.
Shanghai
Shanghai è la capitale finanziaria della Cina; la sua popolazione residente totale è scesa a 24,80 milioni alla fine del 2024, con un calo di circa 72.000 persone rispetto al 2023. Ciò ha rappresentato, nei dati più recenti, il primo calo demografico registrato a Shanghai da decenni, segnalando una contrazione nella città più popolosa della Cina. Le cause di questo fenomeno sono principalmente due:
In primo luogo, i tassi di natalità di Shanghai sono crollati ad alcuni dei livelli più bassi del mondo. Nel 2024, il tasso grezzo di natalità di Shanghai è stato del 4,75 per mille, molto al di sotto della media nazionale del 6,77 per mille. Ciò significa che una donna di Shanghai avrebbe avuto in media 0,6 figli nel corso della sua vita, solo il 28% del livello di sostituzione necessario per sostenere la popolazione. In effetti, l’alto costo della vita a Shanghai, l’intensa pressione lavorativa, il matrimonio ritardato e una cultura che per molto tempo ha dato la priorità alle piccole famiglie hanno portato a questo tasso di natalità “bassissimo”.
In secondo luogo, Shanghai sta vivendo un esodo di lavoratori migranti non nativi, che ha accelerato il declino della sua popolazione, composta da circa 15 milioni di detentori di hukou locali registrati e il resto da migranti senza hukou locale. Alla fine del 2024, il numero di migranti che vivevano a Shanghai è sceso per la prima volta nella memoria recente sotto i 10 milioni, raggiungendo i 9,83 milioni. Nei quattro anni precedenti (2020-2024), il numero di residenti non nativi di Shanghai era diminuito in totale di 640.000 unità. Si tratta di esodi significativi. I lavoratori migranti, che un tempo affollavano Shanghai per lavorare nelle fabbriche e nei servizi, sono ora scoraggiati dagli alti costi degli alloggi della città, dalle minori opportunità di produzione e dai severi requisiti di residenza. Alcune fabbriche e industrie di fascia bassa si sono trasferite in città più economiche nell’entroterra o in periferia, tagliando posti di lavoro.
Risulta così che, nel 2024, la base di consumatori e la forza lavoro di Shanghai si siano effettivamente contratte. Ciò ha già prodotto effetti economici collaterali come, ad esempio, la diminuzione delle vendite al dettaglio totali di beni di consumo di Shanghai a 1,79 trilioni di RMB (246 miliardi di dollari) nel 2024.
Shenzhen
A differenza di Shanghai, Shenzhen, la città del boom tecnologico del Guangdong, continua a registrare una robusta crescita della popolazione guidata dalla migrazione interna. Considerata la “Silicon Valley” cinese, Shenzhen è stata per decenni una calamita per giovani lavoratori e imprenditori. Alla fine del 2024, la popolazione residente permanente di Shenzhen ha raggiunto i 17,99 milioni, con una crescita dell’1,12% rispetto all’anno precedente. Questo rende Shenzhen una delle principali città in più rapida crescita della Cina, in controtendenza rispetto al malessere demografico nazionale. Il 2024 è stato il secondo anno consecutivo del primato di Shenzhen su tutte le città della Provincia del Guangdong per crescita della popolazione, superando persino Guangzhou, la capitale della provincia. L’afflusso ha ampliato il bacino di manodopera di Shenzhen ed è citato dai funzionari locali come un motore di nuovi mercati, innovazione e formazione di capitale umano in città.
Il profilo demografico di Shenzhen è peculiare, poiché la popolazione è composta in gran parte da migranti, tra cui numerosi giovani professionisti provenienti da tutto il Paese, attratti dal dinamismo delle aziende tecnologiche, dalle fabbriche e dalla vivace cultura delle start-up. Di conseguenza, la città presenta una quota relativamente ridotta di residenti anziani e, storicamente, ha mantenuto un tasso di natalità più elevato rispetto a metropoli come Shanghai. Tuttavia, anche a Shenzhen la natalità è in calo, complice l’aumento del costo della vita e la tendenza dei giovani migranti a posticipare la formazione di una famiglia o a tornare nelle città d’origine per crescere i propri figli.
Per gli investitori, Shenzhen costituisce un mercato in rapida espansione e un vivace bacino di talenti altamente qualificati. I suoi quasi 18 milioni di residenti hanno un reddito disponibile relativamente più elevato e una cultura aperta a nuovi prodotti e tecnologie. Il continuo afflusso di “migranti tecnologici” qualificati e di giovani laureati significa una forte domanda di alloggi, elettronica di consumo, istruzione e altri servizi urbani. In effetti, città come Shenzhen e Hangzhou stanno beneficiando attivamente della “guerra dei talenti” interregionale della Cina, sottraendo lavoratori ambiziosi da altre province.
Hangzhou
Hangzhou, capoluogo della Provincia di Zhejiang, è un caso di successo nella crescita demografica trainata dalla trasformazione digitale e da un sostegno politico mirato. Alla fine del 2024, la popolazione della città ha raggiunto i 12,62 milioni, con una crescita di 102.000 unità rispetto all’anno precedente.
Un fattore chiave alla base di questo slancio demografico è l’ascesa di Hangzhou come centro nazionale per la tecnologia, il consumo digitale e l’innovazione. Dal 2014 circa, la città, sede di giganti della tecnologia come Alibaba, ha dato priorità all’economia digitale, con l’obiettivo di diventare il principale hub della Cina per i servizi Internet e il commercio basato sulla tecnologia. I risultati sono tangibili: nel 2024, le principali industrie digitali di Hangzhou hanno contribuito al PIL con 630,5 miliardi di RMB (86,5 miliardi di dollari), rappresentando il 28,8% dell’economia della città e crescendo del 7,1% su base annua, superando la crescita complessiva del PIL. La città sta anche promuovendo cluster industriali strategici nell’IoT intelligente, nella biomedicina, nelle apparecchiature di fascia alta, nei nuovi materiali e nell’energia verde, che generano posti di lavoro altamente qualificati che attraggono giovani professionisti.
Inoltre, il Governo locale di Hangzhou ha implementato politiche proattive di attrazione dei talenti. Programmi come lo “Spring Rain Plan” offrono sussidi per l’alloggio e sostegno all’occupazione per laureati e imprenditori, mentre la città fornisce generose risorse per l’incubazione di startup e il finanziamento dell’innovazione.
Per gli investitori, la vitalità demografica e la lungimiranza politica di Hangzhou si traducono in un mercato ad alto potenziale e favorevole all’innovazione. La popolazione giovane, tecnologicamente competente e caratterizzata da redditi in crescita crea a Hangzhou condizioni ottimali per lo sviluppo di settori basati sulla conoscenza avanzata e sugli ecosistemi digitali, come l’e-commerce, il fintech e i prodotti premium legati allo stile di vita.
Perché i cambiamenti demografici sono importanti per gli investitori
Sebbene la dimensione della popolazione offra un utile punto di partenza per valutare il potenziale di mercato, come le dimensioni del mercato e il potere di consumo, sono la composizione e le dinamiche dietro i numeri che contano davvero per gli investitori. Province come il Guangdong e lo Zhejiang, insieme a città come Shenzhen e Hangzhou, non solo vantano una crescita demografica, ma attraggono anche un numero costante di giovani talenti istruiti. Queste regioni beneficiano dell’aumento del reddito disponibile, delle industrie orientate all’innovazione e dei consumatori sempre più sofisticati, che le rendono terreno fertile per settori come l’e-commerce, il settore immobiliare, i servizi digitali e i beni di consumo.
Allo stesso tempo, l’evoluzione dell’ecosistema dell’e-commerce e l’avanzata infrastruttura logistica della Cina hanno iniziato a ridurre il legame tradizionale tra la dimensione della popolazione e il livello del potere di consumo. Anche nelle regioni con una crescita demografica più lenta, i consumatori possono accedere a beni e servizi da centri economici lontani. Ad esempio, Shenzhen è diventata una destinazione attraente per lo shopping per i residenti di Hong Kong, supportata da efficienti piattaforme transfrontaliere. Più in generale, i consumatori delle città di secondo e terzo livello, che beneficiano di un costo della vita inferiore e di una minore pressione competitiva nel campo dell’istruzione, possono oggi accedere in modo paragonabile ai beni e ai servizi premium grazie alla crescente integrazione digitale su scala nazionale.
Questa tendenza è supportata anche dall’espansione dei sistemi di trasporto ferroviario e interurbano ad alta velocità, che consentono alle persone di vivere al di fuori dei grandi centri urbani pur rimanendo economicamente connesse ad essi.
Per gli investitori, queste dinamiche mettono in luce la necessità di guardare oltre i semplici dati demografici complessivi. Le decisioni strategiche dovrebbero basarsi su un’analisi approfondita delle differenze regionali in termini di età, reddito, istruzione e specializzazione industriale. Una popolazione giovane, in crescita e altamente qualificata può offrire un potenziale di lungo periodo più solido rispetto a una semplicemente numerosa. Le città che sviluppano economie di nicchia — come Hangzhou nel settore digitale o Hefei nei semiconduttori — rappresentano mercati più specifici, ma con prospettive di rendimento elevato. In sintesi, comprendere chi compone la popolazione, come vive e cosa consuma è molto più rilevante che conoscerne soltanto la dimensione. Di seguito sono illustrati alcuni fattori e opportunità che emergono dal quadro demografico e che gli investitori possono considerare nella pianificazione delle proprie strategie.
Espansione della forza lavoro e del bacino dei talenti
La popolazione cinese in età lavorativa ha iniziato a diminuire, evidenziando la crescente pressione sulla forza lavoro e la necessità di una maggiore produttività. Mentre allo stesso tempo, la popolazione cinese altamente istruita sta aumentando notevolmente, nel 2024 sono stati iscritti oltre 1,3 milioni di studenti laureati, inclusi circa 153.300 dottorati, con un aumento dell’83% rispetto al 2017, e nel 2023 sono stati rilasciati 927.600 master. Di conseguenza, le regioni capaci di attrarre e trattenere questo crescente bacino di talenti altamente qualificati acquisiranno un vantaggio competitivo rilevante nei settori tecnologici più avanzati — come intelligenza artificiale, semiconduttori, biotecnologie e robotica — dove le competenze specialistiche e di alto livello risultano essenziali.
Per gli investitori orientati alla tecnologia e all’innovazione, città come Shenzhen, Hangzhou e Pechino, così come hub emergenti come Chengdu e Xi’an, sono particolarmente attraenti grazie alla loro concentrazione di professionisti più giovani e altamente istruiti. Questi centri urbani beneficiano non solo di un forte sistema universitario e del sostegno governativo all’innovazione, ma anche della continua migrazione di talenti qualificati da altre parti del Paese. Nel 2024, l’aumento della popolazione a Shenzhen e Hangzhou ha chiaramente riflesso questa tendenza, con un gran numero di laureati e lavoratori tecnici che desiderano partecipare all’economia digitale, alla produzione avanzata e ai settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo di entrambe le città.
Questo aspetto è cruciale, poiché la struttura demografica di una città o di una regione incide direttamente sulla dimensione, sulla qualità e sulla sostenibilità della sua forza lavoro. Una popolazione giovane, in crescita e con un buon livello di istruzione indica la presenza di un solido bacino di talenti, facilitando per le imprese straniere il reclutamento locale, l’espansione delle attività e il mantenimento della competitività nel lungo periodo.
Opportunità della Silver Economy
La tendenza all’invecchiamento della Cina è estesa a livello nazionale, ma alcune regioni stanno invecchiando più velocemente di altre. Ciò crea opportunità nel settore sanitario, dell’assistenza agli anziani, dei prodotti farmaceutici e finanziari per gli anziani, come l’assicurazione e la pianificazione pensionistica. Ad esempio, le ricche province costiere e le città hanno spesso sia un’alta percentuale di anziani che le risorse finanziarie da spendere per un’assistenza agli anziani di qualità. Shanghai, Pechino e Jiangsu sono esempi di aree con una popolazione che invecchia rapidamente e redditi pro capite relativamente alti, terreno fertile per strutture per anziani, dispositivi medici e servizi per i pensionati.
Entro il 2025, oltre 300 milioni di persone in Cina avranno più di 60 anni ed entro il 2035 potrebbero superare i 400 milioni. Gli investitori interessati alla “Silver Economy” dovrebbero analizzare con attenzione le città e le province che presentano le più alte concentrazioni di popolazione anziana e le politiche locali di sostegno più sviluppate. Ad esempio, Hainan si sta affermando come destinazione privilegiata per salute e pensionamento: un investitore nei settori del turismo o dell’assistenza agli anziani potrebbe trarre vantaggio dalla crescente popolarità dell’isola tra i pensionati.
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