Champagne o Spumante? Cosa bisogna sapere sulle indicazioni geografiche in Cina

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A cura dell’ASEAN IPR SME Helpdesk

Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Champagne, Bordeaux… Ognuno di questi prodotti, associato alla sua regione di provenienza, è rinomato e affidabile per la sua qualità e autenticità. Un consumatore è più sicuro nel comprare Scotch, Cognac e birra bavarese piuttosto che prodotti analoghi che dichiarano di utilizzare gli stessi ingredienti e procedure di lavorazione. L’Indicazione Geografica (IG) è un’etichetta che identifica i prodotti e certifica la loro provenienza da un territorio, regione o località specifici, ai quali sono legate indissolubilmente le caratteristiche del prodotto stesso.

Le IG sono forti di una tutela da parte di 28 giurisdizioni europee e dalla World Trade Organization (WTO) e, a partire dal 2001, anche la Cina ha fatto ingresso sulla scena. Le IG sono state pensate per proteggere i prodotti dalla competizione sleale e i consumatori dall’acquisto di prodotti che falsamente dichiarano di essere originari di determinate aree geografiche.

Made in China?

La classe media cinese cresce costantemente e dimostra di non accontentarsi di prodotti locali ma di preferire beni importati, prevalentemente da paesi occidentali. Le nuove generazioni spendono significativamente di più dei genitori anche perchè maggiormente consapevoli dell’importanza della qualità del prodotto. Inoltre, i recenti scandali e le preoccupazioni circa la sicurezza alimentare hanno spinto i consumatori ad informarsi sull’origine degli alimenti, influenzando di conseguenza anche le abitudini d’acquisto della popolazione.

Per quanto riguarda in particolare il settore agroalimentare, un numero sempre maggiore di cinesi sceglie di acquistare marche rinomate per l’elevata qualità e sicurezza dei prodotti, favorendo la commercializzazione dei brand occidentali. Allo stesso modo, mentre alcune bevande tradizionali, come il Baijiu, dominano in determinate aree del territorio cinese, sempre più consumatori benestanti, spesso provenienti dalle metropoli di prima fascia, preferiscono birre, vini e superalcolici occidentali.

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Come tutelarsi: registrare un’Indicazione Geografica in Cina

Esistono quattro modalità di registrazione e tutela di un’IG in Cina:

1. Contattando il consorzio della propria IG

Il consorzio è l’ente che si occupa di regolare una specifica indicazione geografica, ad esempio il Consorzio del Prosciutto di Parma. Attraverso tali organizzazioni è possibile verificare se una certa indicazione geografica goda già di protezione in Cina. In caso affermativo, e’ possibile per l’importatore richiedere una licenza di utilizzo dell’IG per il proprio prodotto.

2. Assicurandosi che il consorzio abbia registrato l’IG come certificazione o marchio collettivo

Questa opzione è da valutare nel caso in cui l’indicazione geografica non fosse ancora registrata e protetta sul territorio cinese. Secondo la legge marchi cinese, un’indicazione geografica può essere depositata in qualità di certificazione o di marchio collettivo. La medesima legge dichiara che un’IG gode di protezione in Cina solo se registrata, ed è per questo motivo che è caldamente consigliato attivarsi il prima possibile perchè il proprio prodotto sia protetto e si distingua dalle imitazioni.

Un’indicazione geografica può essere rappresentata da un toponimo (es. “Roquefort” blue cheese), un simbolo o un logo (es. un’immagine della torre di Pisa), un profilo o un contorno di un’area geografica (es. una mappa di Parigi), o qualsiasi altro elemento che identifichi il prodotto come originario di una determinata regione. Nel caso in cui il nome o il simbolo scelto ricordino una bandiera o un emblema di uno Stato o di una amministrazione territoriale, è necessario consultarsi preventivamente con le autorita’ governative competenti.

È consigliato pensare ad una traslitterazione dell’indicazione geografica anche in lingua cinese. Per saperne di più, consultate il nostro articolo “Come scegliere un marchio cinese”. Inoltre, maggiori informazioni riguardo le IG e la possibilità di usufruire di certificazione o marchio collettivo sono riportate nella nostra guida completa sulle indicazioni geografiche.

3. Registrando l’IG presso l’AQSIQ in Cina

Per una protezione mirata, il consorzio può registrare l’indicazione geografica direttamente presso l’ufficio dell’Amministrazione Generale per la Supervisione della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (AQSIQ). Grazie a questo ulteriore accorgimento, si garantiscono una tutela e una reputazione migliori al prodotto in Cina.

4. Monitorando la propria supply chain

Per essere in grado di tutelare i propri diritti di indicazione geografica, e’ necessario individuare ove essi siano stati infranti. Monitorare attentamente la catena di approvvigionamento in Cina può evitare che il personale di vendita, i distributori e gli agenti sostituiscano e vendano prodotti non autentici. Infiltrazioni a livello della supply chain possono seriamente danneggiare la reputazione dei vostri prodotti e pregiudicare il successo della vostra attività. Allo stesso tempo, è fondamentale essere coscienti di ciò che avviene sul mercato. Nell’eventualità in cui vi accorgeste che alcuni prodotti falsi violino l’indicazione geografica, contattate tempestivamente il vostro consorzio o organizzazione.


Chi
Siamo

L’ ASEAN IPR SME Helpdesk , co-finanziato dalla Direzione generale per le imprese e l’industria della Commissione europea, nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP), supporta le piccole e medie imprese (PMI) dell’Unione Europea (EU) nella protezione e nella tutela dei propri diritti di proprietà intellettuale (DPI) in o in relazione all’ASEAN, attraverso la messa a disposizione d’informazioni e servizi gratuiti. In particolare, si forniscono consulenze confidenziali sul campo e prive di eccessivi tecnicismi sulla proprietà intellettuale e le problematiche correlate, cui si aggiungono corsi di formazione materiali e risorse online.

 

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