Costi operativi nelle città dell’entroterra cinese

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Cinque anni fa’, il ministero del commercio cinese lanciò la campagna promozionale volta ad attirare gli investimenti diretti dall’estero nella Cina centrale, ovvero il progetto “Go Inland”.

Da non confondersi con il piano “Go West”, lanciato nel 2000 per stimolare lo sviluppo nelle provincie site più a occidente (Xinjiang, Tibet, Sichuan ecc.), la campagna “Go Inland” è dedicata alle sei provincie del centro: Shanxi, Anhui, Jiangxi, Henan, Hubei e Hunan. Queste provincie nel complesso coprono un’area di 1,027 milioni di kilometri quadrati (11% della superficie totale cinese), ospitano circa il 28% della popolazione del paese e producono il 20% del PIL.

La campagna “Go Inland” si propone appunto di attirare gli investimenti diretti esteri (IDE), come descritto nel piano di promozione dell’entroterra cinese del 2009, ovvero il Foreign Investment Promotion Plan for Central China. La regione centrale, definita prioritaria, corre lungo la cintura economica del fiume Yangtze e lungo il collegamento ferroviario Pechino-Canton, i capoluoghi delle sei province sopraccitate, così come le città sul delta del fiume Yangtze (Yangtze River Delta), del fiume delle Perle (Pearl River Delta) e ai margini della baia di Bohai. Quando questa campagna fu lanciata ufficialmente nel 2009, il volume totale delle esportazioni dell’entroterra rappresentava appena il 4,3% del totale nazionale, e le industrie principali erano la manifatturiera, l’energetica e quella delle materie prime. 

I costi della manodopera e dei terreni, che in genere inglobano il 70% del totale dei costi operativi, sono aumentati vertiginosamente, soprattutto nelle città di prima fascia sulla costa orientale e nelle città del sud, come a Pechino, Shanghai e Canton.  Anche i prezzi nelle città della regione centrale sono aumentati, ma rimangono tuttavia inferiori a quelli delle città costiere e del sud.

La possibilità di costi per manodopera e terreni più contenuti nelle province centrali è alquanto allettante, soprattutto per le industrie manifatturiere con budget limitati per le spese generali di produzione e quelle che possono operare in modo “verticale” senza aver bisogno di un indotto di settore nelle immediate vicinanze. Molti grossi nomi del settore si sono già stabiliti o trasferiti nell’area in questione: troviamo Hewlett-Packard e Cisco a Chongqing, a Chengdu, invece, i siti di assemblaggio e controllo della Intel e il centro di ricerche sviluppo di Motorola.

China Briefing, subito dopo il lancio nella campagna “Go Inland”, si è occupato dell’ambiente economico e delle opportunità per le piccole e medie imprese nelle province della Cina centrale (cfr. China Briefing, vol. VII, no. IX).   Chris Devonshire-Ellis, nel suo commentario di novembre 2006, arrivava alla conclusione generale secondo cui, per le PMI orientate alle esportazioni, i maggiori costi di trasporto dovuti alle operazioni effettuate nell’entroterra annullavano le riduzioni dei costi (comprensivi di manodopera e terreni) derivanti dalle operazioni nella regione.   Era dunque necessario attendere infrastrutture di trasporto adeguate e più competitive, per rendere appetibile la scelta di dislocare nella regione centrale.

Oggi, tre anni dopo l’implementazione del progetto “Go Inland” (che va dal 2009 al 2014), China Briefing torna a occuparsi della questione ponendo una semplice domanda: al momento, ha economicamente senso per le PMI stabilirsi nell’entroterra?

Per uno sguardo tutto campo sulla regione centrale, China Briefing si propone di andare oltre le sei province ufficialmente destinatarie della campagna “Go Inland” (Shanxi, Anhui, Jiangxi, Henan, Hubei e Hunan), spingendosi più a ovest per includere la municipalità di Chongqing e la capitale del Sichuan, Chengdu. Nel numero di Marzo andremo ad analizzare, per ognuna di queste aree, i costi operativi nei capoluoghi  di provincia e nelle due città aggiunte.

 

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In questo numero:

  • Confronto tra affitti di stabilimenti, salari e contributi sociali
  • Analisi dei costi logistici e di trasporto
  • Infrastrutture e investimenti
  • Sessione speciale su Changsha, Chengdu, Chongqing, Hefei, Nanchang, Taiyuan,Wuhan e Zhengzhou.