L’applicazione dei diritti di proprietà intellettuali in Cina: come agire contro i trasgressori

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11 marzo – Malgrado le recenti migliorie alla regolamentazione sull’IPR (Intellectual Property Rights) e alla sua attuazione da parte delle autorità cinesi, la protezione della proprietà intellettuale resta ancora uno dei maggiori ostacoli all’ingresso di nuovi investitori stranieri in Cina.

Secondo i dati contenuti nei report dell’IPRI per il 2007 e 2009 (forniti dalla Property Rights Alliance), sebbene abbia ricevuto la stessa votazione in entrambi gli anni (4.4 nell’IPR Index), la Cina è scesa dalla 45ma alla 68ma posizione nel ranking internazionale.

 Rimane ad oggi difficile per le aziende straniere (ma anche domestiche) districarsi tra le leggi delle diverse province. Andiamo a vedere qui la distinzione tra l’azione amministrativa e civile (secondo il principio del dual enforcement fornito dalla legislazione cinese).

  • L’azione amministrativa può essere promossa attraverso diverse agenzie cinesi, quali il Technical Supervision Bureau (TSB), l’Administration for Industry and Commerce (AIC) and il Copyright Office and Patent Administration Office, che hanno il potere di effettuare ispezioni e, per lo meno in alcuni casi, perfino di sequestrare i beni oggetto della contravvenzione e imporre multe. L’azione è sempre eseguita dagli uffici amministrativi locali. I vantaggi di questo tipo di procedimento sono la sua velocità ed economicità, mentre dall’altro canto esso non conduce spesso ad intimazioni reali e danni ai contravvenenti. L’azione può assumere tre diverse accezioni a seconda del tipo di proprietà violata:
    • Azione amministrativa contro violazioni di brevetti (quali le invenzioni, gli utility model e design): esse sono applicate dal SIPO (State Intellectual Property Office della Repubblica Popolare Cinese);
    • Azione amministrativa contro violazioni di marchi registrati (attuata dal SAIC): è molto popolare poiché le formalità necessarie al suo espletamento sono ridotte al minimo e può essere condotta senza informare preventivamente il contravventore;
    • Azione amministrativa contro violazioni di diritto d’autore, attuata dal National Copyright Administration (NCA). Tra i suoi effetti si hanno la confisca e la distruzione delle riproduzioni illegali, oltre che l’imposizione di multe.

Nel caso ci fosse la possibilità che il caso sia suscettibile di giudizio criminale, è tuttavia importante comunicare con il dipartimento amministrativo e, in seconda istanza, chiedere agli ufficiali di comunicare a loro volta con il PSB (Public Security Bureau, l’organo di polizia cinese), al fine di coinvolgerlo il prima possibile nell’azione amministrativa.

  • L’azione civile attraverso la Corte Popolare può essere richiesta nel caso si riscontri una sufficiente quantità di prove, o quando l’imposizione amministrativa non abbia successo. Questa azione può essere richiesta direttamente dal danneggiato.

 Quando si è in presenza di una grave contravvenzione, può essere attuata l’azione criminale attraverso il PSB. Anche l’autorità amministrativa può contattare direttamente il PSB: in questo caso, il preventivo giudizio dell’autorità non è cruciale per la decisione finale del PSB, poiché esso giudicherà anche in base alle informazioni raccolte attraverso proprie indagini.

 È importante tuttavia, nel caso di ricorso presso il PSB o presso la Corte Popolare tramite azione individuale, condurre indagini preventive al fine di raccogliere prove sull’identità del contravventore e sul crimine; in caso contrario, il caso non potrà essere accettato dalle due istituzioni.

 L’onere probatorio che deve essere consegnato al PSB o alla Corte Popolare al fine di giudicare su di un caso di violazione di proprietà intellettuale è maggiore di quello richiesto dagli organi amministrativi competenti (precedentemente elencati). Infatti, il titolare dei diritti deve fornire:

  1. Il certificato di proprietà intellettuale (certificato di marchio registrato o di concessione d’uso);
  2. I relativi documenti dei prodotti coinvolti (dichiarazione di vendita non autorizzata da parte del contravventore, verifica dei prodotti sequestrati e dichiarazione sul prezzo di vendita);
  3. Nel caso un agente agisse in nome del right holder, egli/essa deve fornire una procura distinta per il caso specifico. Se la procura è firmata dal titolare fuori dai confini cinesi, il documento deve essere vidimato dal notaio responsabile per l’area e legalizzato dall’ambasciata del Paese d’origine del titolare danneggiato. Inoltre, il right holder dovrebbe indicare chiaramente nel documento di procura se desidera ricevere i documenti legali del caso criminale;
  4. Campioni dei prodotti originali.

 Tuttavia, l’informazione principale richiesta dagli organi civile e criminale resta quella sull’identità del contravventore: il danneggiato deve fornire indicazioni su un sospetto chiaro. In caso contrario, egli/essa non dovrebbe insistere nell’intentare una causa criminale, poiché il PSB o la Corte Popolare non potranno procedere.

 Per concludere, altri e più immediati modi di tutela delle IPR sono:

  • La compilazione di una lettera firmata, da spedire al contravventore chiedendogli/le di fermare l’attività illecita, allegando l’impegno scritto di non procedere oltre con la violazione (se infruttuosa, essa costituirà comunque una prova per le azioni successive);
  • I centri di assistenza per la Proprietà Intellettuale (IPR complaint centers), creati su iniziativa del governo cinese, che pero non hanno il potere di attuare alcuna azione amministrativa (il servizio è telefonico e fornito solo in lingua cinese).

 Federica Andrighetto per China Briefing

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