Uno sguardo approfondito sulle Free Trade Zone – Parte 1

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Alla sua inaugurazione nel 2013, la Shanghai Free Trade Zone (FTZ) è stata presentata come un’area sperimentale per l’introduzione di nuove riforme, che, se soddisfacenti, sarebbero state estese all’intero territorio nazionale. Si è quindi assistito alla rimozione delle restrizioni riguardanti lo scambio di valuta estera e la partecipazione straniera nel settore dell’e-commerce, riforme entrambe provate in origine esclusivamente nella FTZ.

Tra gli altri esempi, citiamo in particolare l’emanazione della negative list, o lista negativa, attraverso la quale sono chiaramente elencati i settori ristretti agli investimenti stranieri, e la semplificazione del processo di costituzione societaria. Queste due innovazioni si stanno gradualmente estendendo a tutto il territorio nazionale cinese.

Numerosi centri urbani stanno implementando procedure sperimentali che introducono un processo di costituzione societario semplificato, a volte completamente online. Si sta, inoltre, pensando di includere la competenza per la costituzione societaria presso le autorità fiscali ed il codice societario nella business license.

La legge sugli investimenti stranieri, la cui bozza è circolata nel gennaio 2015, adotterà il sistema della lista negativa per regolamentare gli investimenti a livello nazionale. Non vi sono, tuttavia, notizie circa lo stato di avanzamento del relativo testo di legge.

Tre nuove FTZ sono state inaugurate nell’Aprile 2015. L’intento è quello di creare aree sperimentali con caratteristiche similari a quella già operativa di Shanghai. Le ormai quattro FTZ condividono l’utilizzo della lista negativa e la procedura di costituzione societaria semplificata. Nuove misure sono state introdotte per ognuna delle zone, aprendo le porte agli investimenti provenienti da Taiwan (Fujian FTZ) o Hong Kong e Macau (Guangdong FTZ). Molti operatori stranieri si interrogano sulle reali differenze tra le quattro zone e sulla possibilità di unificarle in un’unica FTZ.

L’obiettivo delle tre nuove FTZ diventa chiaro quando si considerano le politiche di costituzione relative ad ognuna di esse. Lungi dall’essere meramente un terreno di prova per riforme nazionali, le aree in questione si prefiggono di promuovere lo sviluppo regionale, incoraggiando aziende provenienti da settori specifici ad aggregarsi in quella zona. Di seguito un’analisi dettagliata dei settori promossi nella Guangdong FTZ.

Guangdong – settore finanziario

I piani delle quattro FTZ trattano ampiamente la sezione finanziaria. Si riscontrano, infatti, numerosi riferimenti all’internazionalizzazione del RMB, ma con alcune rilevanti differenze.  

Se da un lato Shanghai si prefigge di imporsi come centro finanziario globale, dall’altro il ruolo della Guangdong FTZ è a livello regionale e strettamente collegato ad Hong Kong.

Hong Kong ha la più grande riserva di RMB offshore al mondo. Grazie alla nuova Guangdong FTZ, le banche di Hong Kong sono ora autorizzate a costituire filiali nella FTZ ed emettere prestiti a favore di società cinesi della zona. Attualmente, circa il 90 percento delle società registrate nella Guangdong FTZ sono imprese locali che aspirano ad ottenere prestiti finanziari provenienti da Hong Kong. La medesima situazione si presenta, in parte, anche per Macau, al quale viene concesso un trattamento preferenziale simile ad Hong Kong.

Un altro punto chiave della politica della Guangdong FTZ è quello di permettere alle società cinesi costituite nella zona di quotare sulla borsa di Hong Kong azioni e titoli di debito in RMB. Allo stesso modo, società di Hong Kong registrate nella FTZ potranno quotare sulla borsa cinese. Queste e altre misure hanno l’intento di aprire la strada all’internazionalizzazione del RMB. Sicuramente il processo sarà graduale, e le recenti aperture finanziarie tra Hong Kong, Macau e la Guangdong FTZ rappresentano solo piccoli passi in questa direzione.

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Ognuna delle FTZ presenta un canale attraverso cui il governo centrale cerca di allentare le restrizioni sui capitali. Di seguito approfondiamo l’argomento per quanto riguarda la Guangdong FTZ.

Guangdong – spedizione, commercio e aspetti finanziari correlati

Specifica della Guangdong FTZ è l’attenzione dedicata alle spedizioni. A partire dalla sua creazione, una divisione doganale speciale della FTZ ha implementato nuove procedure di sdoganamento. Una di queste è chiamata “due linee”: i prodotti entrano direttamente nella zona speciale senza che nessun controllo specifico sia effettuato. Solo una volta che le merci lasciano la zona vengono eseguite ispezioni e quarantena. Queste e altre misure hanno considerevolmente diminuito le tempistiche necessarie alla spedizione delle merci da e verso il Paese. Non è un caso che proprio questa FTZ sia diventata meta ambita tra le società cinesi di e-commerce, coinvolte in attività di spedizione e consegna merci, per le quali il fattore tempo è critico per il successo sul mercato.

La Guangdong FTZ comprende tre sezioni: Hengqin a Zhuhai (Macau), Qianhai e Shekou a Shenzhen (di fronte ad Hong Kong) e Nansha a Guangzhou. Parte di ogni sezione è zona franca, che viene considerata come esterna all’area di giurisdizione della dogana cinese.

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Ciò significa che quando i prodotti entrano nella FTZ dall’estero, nessuna tassa di importazione viene applicata sulla merce finché questa non lascia la zona franca ed entra effettivamente in territorio cinese. I venditori di prodotti verso la FTZ beneficiano di un rimborso per esportazione, e le transazioni tra società all’interno della FTZ non saranno soggette ad IVA. Società che fanno affari nella stessa zona franca godranno di indubbi incentivi fiscali. Inoltre, il piano della Guangdong FTZ prevede un controllo doganale congiunto su tutte e tre le sezioni, così da permettere alle società di concludere transazioni con società di altre sezioni come se fossero una sola sezione unificata.

La zona promuove inoltre la creazione di piattaforme commerciali, che hanno recentemente attratto numerose società nelle tre sezioni della FTZ. Per esempio, la sezione di Hengqin ha piattaforme commerciali per diritti di proprietà intellettuale, fiori, perle e pietre preziose e beni di proprietà dello Stato.

La sezione Nansha, situata nella città di Guangzhou, ha stretti legami commerciali con il Pearl River Delta. Qui le piattaforme si concentrano sui diritti d’emissione di carbonio, i prodotti petrolchimici e le terre rare (rare earths), nonché finanziamenti alla cantieristica, trasporti aerei di merce e trasporti marittimi. Uno dei settori che la Guangdong FTZ ha unicamente aperto agli investimenti stranieri è l’attività di intermediazione per i trasporti marittimi.

Conclusioni

Come la Shanghai FTZ, le nuove FTZ adottano la lista negativa, la procedura semplificata di costituzione societaria e regolamentazioni liberalizzate per gli scambi con l’estero. Ciò che distingue ogni zona dalle altre è la volontà di creare agglomerati industriali regionali. Se in termini di politica di investimento le FTZ non introducono grandi novità, l’opportunità maggiore per gli operatori stranieri consiste nell’esistenza stessa dei conglomerati societari e dai benefici che essi comportano.

Nei prossimi articoli sul tema tratteremo nel dettaglio le implicazioni regionali delle FTZ della provincia del Fujian e della città di Tianjin.


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