Considerazioni strategiche per costituire una WFOE in Cina, parte 3: VAT e Corporate Governance

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selling construction materials in ChinaStatus di General VAT taxpayer

La Cina sta completando la sua transizione verso un sistema basato sull’IVA, ossia la VAT (Value-Added Tax), che sostituisce la precedente BT (Business Tax). Il primo ministro cinese Li Keqiang ha recentemente annunciato che, a partire dal 1 maggio 2016, tale riforma fiscale verrà estesa anche agli ultimi quattro settori ancora soggetti al regime della BT: costruzioni, immobiliare, settore finanziario e servizi sociali. Dopo quest’ultima riforma, il sistema basato sulla VAT sostituirà definitivamente la BT, senza che ciò tuttavia comporti, come sostenuto dal Governo, un aumento del carico fiscale rispetto al regime della BT.

La VAT cinese, corrispondente all’Imposta sul Valore Aggiunto italiana, è un’imposta indiretta sulle transazioni commerciali con un’aliquota che varia dal 3 al 17 per cento. Risulta evidente che, senza un’adeguata gestione della VAT, essa può rivelarsi un’imposta particolarmente onerosa.

Per alcune società, la soluzione per ridurre l’onere fiscale della VAT consiste nell’acquisire lo status di General VAT taxpayer e, di conseguenza, nell’ottenere il diritto di dedurre la VAT gravante sugli acquisti effettuati da un’impresa (VAT a credito) dalla VAT maturata dalle vendite dell’impresa stessa (VAT a debito). Nonostante lo status di General VAT taxpayer sia ottenibile anche in un momento successivo, potrebbe risultare più semplice e vantaggioso richiederlo durante il processo di costituzione della società a capitale interamente straniero (Wholly Foreign Owned Entity – WFOE) stessa. Infatti, se tale status non viene acquisito sin dall’inizio, potrebbe essere necessario attendere che il fatturato annuo della WFOE raggiunga una determinata soglia. In sintesi, poiché gli investitori stranieri potrebbero non conoscere di preciso l’evoluzione del fatturato, è consigliabile acquisire lo status di General VAT taxpayer in rapida successione alla costituzione della WFOE stessa.

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L’alternativa tra richiedere lo status di General VAT taxpayer sin dall’inizio o in un momento successivo dipende principalmente dall’oggetto sociale e dagli obiettivi della WFOE. Dato che questa scelta costituisce la fase iniziale della pianificazione fiscale di ogni WFOE in Cina, la consultazione di esperti fiscali riveste un’importanza fondamentale. I due esempi riportati qui di seguito mostrano in quali casi sia cruciale acquisire lo status di General VAT taxpayer e in quali casi, al contrario, tale status risulti svantaggioso.

  1. Qualora una WFOE non venisse costituita per generare profitti dalle attività condotte in Cina (ad es. “centro di costo” per la casa madre all’estero oppure società no-profit), risulta preferibile da un punto di vista fiscale mantenere uno status di Small-scale VAT taxpayer: in tal caso la VAT generata dalle attività della WFOE è pari al 3 per cento. Inoltre, qualsiasi accordo di consulenza stipulato con la casa madre all’estero al fine di finanziare la WFOE sarebbe così soggetto al 3 per cento di VAT e non al 6 per cento, come invece accadrebbe se la WFOE avesse lo status General VAT taxpayer.
  2. Se la WFOE viene costituita come Trading WFOE con lo scopo di importare e vendere macchinari sul mercato cinese, la VAT applicabile sarà pari al 17 per cento sia all’atto di importazione sia all’atto di vendita sul mercato nazionale. Perciò, al fine di dedurre la VAT gravante sulle importazioni dalla VAT maturata dalle vendite sul mercato interno dell’impresa stessa, risulta fondamentale per questa tipologia di WFOE acquisire al più presto lo status di General VAT taxpayer.

Occorre tenere presente che il processo di richiesta per lo status di General VAT taxpayer potrebbe richiedere un’ispezione e una valutazione da parte delle autorità degli spazi operativi della WFOE (ufficio o stabilimento), proprio al fine di verificare la legittimità delle attività di una WFOE. Infatti, attività fraudolente e abusi fiscali legati al sistema della VAT sono diffusi in Cina e la autorità applicano generalmente requisiti molto rigidi nell’assegnazione dello status di General VAT taxpayer, sebbene tale atteggiamento stia cambiando verso una maggiore apertura a seconda della città o del distretto fiscale. In vista di questa eventuale ispezione, è opportuno conoscere i criteri applicati dalle autorità fiscali nel valutare i requisiti una WFOE che abbia richiesto la status di General VAT taxpayer. Tali requisiti riguardano innanzitutto la sede legale e gli spazi operativi della WFOE. Ad esempio, alcuni clienti che avevano costituito una WFOE presso un “indirizzo virtuale” si sono affrettati a sostituirlo con un vero e proprio indirizzo corrispondente ad uno spazio operativo reale e credibile. Altrimenti, in caso di un eventuale controllo da parte delle autorità, la loro richiesta di General VAT taxpayer sarebbe stata respinta.

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Corporate Governance

L’efficacia della Corporate Governance di una WFOE si basa principalmente sulle seguenti decisioni strategiche.

Innanzitutto, non è consigliabile concentrare autorità e controllo operativo nelle mani di individui i cui interessi sono strettamente collegati. Infatti, tali interessi potrebbero successivamente rivelarsi non in linea con quelli degli investitori. Ad esempio, la figura del General Manager non dovrebbe coincidere con quella del Legale Rappresentante ed è preferibile che il Legale Rappresentante non abbia relazioni di amicizia o parentela con il General Manager. Inoltre, è fondamentale prestare particolare attenzione a chi detiene i timbri aziendali (in inglese “chops”). Ogni azienda avrà tre timbri (quello aziendale, quello finanziario e quello del Legale Rappresentante) e il controllo di questi tre timbri consente di aprire conti bancari e firmare assegni. Il timbro del Legale Rappresentante è particolarmente importante, giacché è richiesto in numerosi documenti aziendali e viene spesso considerato come sostitutivo della firma. Di conseguenza, qualsiasi persona in possesso del timbro potrà esercitare il potere di rappresentare e vincolare la società. Oltre a ciò, occorre prestare attenzione agli intestatari del conto bancario e alle persone incaricate di selezionare e mantenere i rapporti con le società di consulenza responsabili della contabilità e revisione fiscale della WFOE. Nell’esperienza concreta di Dezan Shira & Associates, si sono presentati numerosi casi di WFOE il cui controllo è passato dagli investitori a dipendenti insoddisfatti, proprio a causa di un’eccessiva concentrazione di potere nelle mani di questi ultimi. Questa situazione ha gravemente ostacolato il successivo tentativo di riconfigurare l’azienda da parte degli investitori.

In secondo luogo, la scelta del Legale Rappresentante riveste un’importanza cruciale per diverse ragioni. Innanzitutto, il Legale Rappresentante di una WFOE (così come di ogni altra forma societaria cinese) detiene la massima autorità (e responsabilità) di vincolare giuridicamente la WFOE. Inoltre, la decisione di sostituire il Legale Rappresentante implica un processo che potrebbe durare mesi e che richiede la modifica della licenza d’affari (business license) e dei registri elettronici delle autorità competenti. Oltre al lungo e complesso iter burocratico, il problema principale risiede nel fatto che, nel frattempo, il Legale Rappresentante in carica, ma che deve essere sostituito, può continuare ad operare come massima autorità della WFOE.

Assumendo che il Legale Rappresentante sia una persona affidabile e che operi con la diligenza minima prevista con riguardo alla natura dell’attività esercitata (o secondo quella del “buon padre di famiglia”), occorre tuttavia considerare un’altra componente fondamentale relativa al suo ruolo. Poiché il Legale Rappresentante ha la capacità di vincolare giuridicamente l’azienda, viene anche ritenuto responsabile di tutti gli atti della WFOE, compresi quelli non espressamente autorizzati dal Legale Rappresentante stesso. Ad esempio, il Legale Rappresentante potrebbe essere ritenuto responsabile personalmente per i debiti della WFOE. Recentemente, si sono verificati casi in cui il Legale Rappresentante (e altri senior manager della WFOE) è stato trattenuto e gli è stato addirittura impedito di lasciare la Cina fino alla completa risoluzione delle controversie commerciali. In altri casi, il Legale Rappresentante potrebbe essere inserito in una apposita lista nera e assoggettato a varie recriminazioni, tra cui l’impossibilità di ricoprire posizioni senior all’interno di qualsiasi azienda di diritto cinese in futuro. Per queste ragioni e per il fatto che la firma del Legale Rappresentante si rende necessaria solo occasionalmente, gli investitori di una WFOE potrebbero trovare efficace nominare per questa posizione una persona che non risieda in Cina. Si invita, tuttavia, a tenere presente che al Legale Rappresentante potrebbe occasionalmente essere richiesto di recarsi in Cina durante il processo di costituzione della WFOE, ad esempio per l’apertura del conto corrente societario.

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Conclusione

Costituire una WFOE in Cina può offrire all’investitore straniero diverse opportunità per sviluppare il proprio business, ma, come evidenziato, occorre prestare le dovute cautele. Nonostante il regime giuridico non sia particolarmente complesso, presenta svariate insidie in fase di applicazione. Un’altra considerazione di rilevanza fondamentale concerne la necessità di definire quanto prima la strategia che si intende adottare e gli elementi chiave di costituzione della WFOE, quali oggetto e capitale sociale, nome aziendale e indirizzo legale, Taxpayer status e scelta del Legale Rappresentante. Decisioni affrettate possono risultare difficili ed onerose da correggere in un secondo momento. Pertanto, è opportuno valutare attentamente i dettagli e le variabili di un investimento estero e agire in sinergia con esperti e professionisti che operano abitualmente in Cina.


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